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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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ORIENTARE IN AUTONOMIA
NEL NUOVO SISTEMA SCOLASTICO
Matteo Cornacchia
PREMESSA
A pochi anni dall’avvio dell’auto-
nomia, la scuola italiana si appresta
a vivere, con alterni sentimenti, la
riforma del sistema di istruzione e
formazione, un progetto che coin-
volge, contemporaneamente, tutti i
cicli d’istruzione, dalla scuola per
l’infanzia fino all’università.
Come noto, il cammino della “rifor-
ma Moratti” ha avuto inizio con
una legge delega (la legge 28 marzo
2003, n. 53) che impegna il governo
ad adottare, entro due anni, una se-
rie di decreti legislativi per la defi-
nizione delle norme generali in ma-
teria di istruzione. Al momento in
cui si scrive (ovvero ad un anno
dall’entrata in vigore della L. 53)
l’unico decreto adottato è quello
che riguarda la scuola dell’infanzia
e il primo ciclo dell’istruzione (D.L.
n. 59, approvato il 19 febbraio 2004).
In attesa, dunque, che il progetto
porti a compimento il suo iter, le
uniche valutazioni possibili rispetto
alla riforma riguardano proprio la
legge delega. Anche per quanto
concerne lo specifico tema dell’o-
rientamento, quindi, le sole disposi-
zioni al momento esplicitate sono
quelle contenute nella legge 53. Più
precisamente all’art. 1, comma 3 si
stabilisce l’impegno, da parte del
Ministero dell’istruzione, dell’uni-
versità e della ricerca (MIUR), di
adottare un piano programmatico
di interventi finanziari per sostene-
re l’applicazione della nuova nor-
mativa. All’interno di questo piano
sono chiaramente indicati, al punto
“i”,
interventi di orientamento contro
la dispersione scolastica e per assicura-
re la realizzazione del diritto-dovere di
istruzione e formazione.
All’art. 2,
inoltre, vengono riportati i principi
ed i criteri direttivi attraverso i qua-
li realizzare il nuovo sistema educa-
tivo di istruzione e formazione: al
punto “f”, relativamente alla scuola
secondaria di primo grado, si asse-
gna all’ultimo anno di corso (nel-
l’arco dei tre previsti) il compito di
completare il percorso disciplinare
e di
assicurare l’orientamento ed il rac-
cordo
con il secondo ciclo.
Per quanto riguarda invece la scuo-
la secondaria superiore l’art. 4 della
legge 53 impegna nuovamente il
governo ad emanare (sempre entro
due anni) un decreto legge di con-
certo con il Ministero del lavoro e
delle politiche sociali e con il Mini-
stero delle attività produttive per
favorire la formazione dei giovani
fra i 15 e i 18 anni attraverso l’alter-
nanza di periodi di studio e lavoro.
In attesa di tale decreto, tuttavia, ri-
mangono ferme le disposizioni del-
l’art. 18 della legge 24 giugno 1997
n. 196 che istituisce i
tirocini formati-
vi e di orientamento
inserendoli in un
più ampio contesto di promozione
dell’occupazione.
Ora, per quanto la legge delega ri-
sulti completata da una serie di ul-
teriori riferimenti normativi conte-
nuti nelle note ai singoli articoli, al-
lo stato attuale risulta molto com-
plicato decifrare il ruolo della nuo-
va scuola all’interno di un sistema
di orientamento che si presenta
molto più ampio ed articolato. In
particolare sarà fondamentale capi-
re quali spazi e compiti saranno at-
tribuiti ad altri soggetti, quali centri
per l’impiego, agenzie di formazio-
ne e, laddove esistano, centri per
l’orientamento.
Se da una parte può sembrare pre-
matura ogni forma di valutazione
del nuovo sistema educativo di
istruzione e formazione, dall’altra è
invece opportuno riflettere attenta-
mente su quanto avvenuto nelle no-
stre scuole in seguito alla piena ap-
plicazione dell’autonomia scolasti-
ca. Il cosiddetto processo di “auto-
nomizzazione”, infatti, è ormai
giunto a regime ed ha prodotto una
serie di importanti conseguenze nel
mondo dell’istruzione e della for-
mazione che non possono essere
sottovalutate alla vigilia di cambia-
menti così importanti.
La legge sull’autonomia, è bene ri-
cordarlo, si presentava come una
riforma della pubblica amministra-
zione (e non come una specifica
riforma dell’istituzione scolastica).
La L. 59 del ’97, infatti, si proponeva
una progressiva semplificazione
amministrativa attraverso il conferi-
mento di nuovi compiti e funzioni
alle regioni e agli enti locali. In que-
st’ottica anche gli istituti scolastici
avrebbero goduto di maggiore auto-
nomia con particolare riferimento
agli aspetti finanziari, organizzativi,
didattici e di ricerca, sperimentazio-
ne e sviluppo. La questione è stata
successivamente regolamentata dal
D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275 (il cosid-
detto “Regolamento dell’autono-
a funzione dell’orientamento
è di promozione della
persona e chi si occupa
di orientamento scolastico
ne rivendica l’intima
connessione al complessivo
progetto educativo.
I processi decisionali e di
scelta consapevole devono
essere inseriti in un quadro
più ampio, integrale,
armonico ed unitario di
formazione della personalità
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