CARLO BEVILACQUA FOTOGRAFO
Le pagine di questo numero dei Quaderni di Orientamento vengono scandite
dalla opere fotografiche di uno dei più abili e singolari fotografi del Novecen-
to, friulano, ma uno dei più premiati a livello internazionale.
Carlo Bevilacqua era nato a Fagagna (Udine) nel 1900, ma trascorse tutta la vi-
ta a Cormóns (Gorizia). Commerciante per professione, ma fotografo per talen-
to, rimase un dilettante alquanto evoluto per tutta la sua lunga esistenza. Nei
lunghi anni a cavallo della seconda guerra mondiale, essere un abilissimo au-
todidatta, come lui era, significava portare un contributo significativo alla nuo-
va fotografia italiana, specialmente in quegli anni in cui l’arte figurativa si sta-
va rinnovando e svincolando da un ventennio di autarchia culturale.
Nel dopoguerra Bevilacqua fu socio e fortemente partecipe dei più importanti
circoli fotografici (La Gondola di Venezia, la Società Fotografica Subalpina di
Torino) fino a presenziare tra i fondatori di quel Gruppo Friulano per una Nuo-
va Fotografia che da Spilimbergo diede un contributo determinante al Neorea-
lismo nel campo dell’immagine fotografica e che annoverava esponenti di pri-
mo piano come Italo Zannier, Fulvio Roiter, Gianni e Giuliano Borghesan, Toni
Del Tin, Aldo Beltrame, a cui si aggiunsero in seguito Paolo Monti, Luciano Fer-
ri ed altri ancora.
Dicevamo che Bevilacqua è stato uno dei più premiati fotografi italiani e, infat-
ti, le immagini che egli ricavava con la Rolleiflex parteciparono a prestigiosi
concorsi; basterebbe un elenco delle sue “vittorie” per riempire questo spazio a
lui dedicato. Il suo “realismo poetico” venne apprezzato da Belgrado a Berlino,
da Bruxelles a Buenos Aires, da Bankok a Melburne, da Lubiana a Calcutta, da
Rochester a Singapore, da Parigi a Tokio,...
Riconoscimenti importanti gli furono tributati dalla Federazione Internaziona-
le dell’Arte Fotografica e le sue opere vennero pubblicate su riviste e annuari
della fotografia.
Nel 1986, su iniziativa del Circolo fotografico Friulano, a cura di Riccardo Toffo-
letti e Italo Zannier, alla presenza dell’autore venne organizzata una esposizio-
ne nella Galleria d’Arte Moderna di Udine, con la pubblicazione
Omaggio a Car-
lo Bevilacqua,
da cui sono ricavate le immagini che pubblichiamo in questi Qua-
derni.
Un prestigioso saggio sull’opera di Bevilacqua è stato redatto dal critico ingle-
se Alistar Crawford. Importanti esposizioni monografiche sono state allestite in
Galles e, dopo la scomparsa dell’autore, in quell’amata terra friulana che per
decenni egli percorse alla ricerca di immagini rappresentative di situazioni
umane e quadri di natura, mai da altri esplorati in termini di così acuta parte-
cipazione.
Se le immagini di un Friuli povero e dignitoso, triste e poetico, malinconico e li-
rico, hanno percorso il mondo per tanti anni, il merito va all’instancabile occhio
fotografico di Carlo Bevilacqua.
Riccardo Toffoletti
Le
immagini riprodotte nella rivista sono tratte dall’archivio fotografico