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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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APPRENDERE UN METODO DI STUDIO
ATTIVITÀ PER IL POTENZIAMENTO DELLE ABILITÀ
DI STUDIO NELLA SCUOLA MEDIA INFERIORE
Diego Lavaroni, Serena Zanet
PREMESSA
Uno dei problemi che si registrano
spesso nel contesto della scuola
media è quello del
metodo di studio
.
I docenti lo segnalano come ele-
mento di notevole disturbo nel pro-
cesso di apprendimento degli allie-
vi; simmetricamente, anche molti
allievi riconoscono che una delle
difficoltà più significative, se non
quella più significativa, è proprio
l’inadeguatezza del metodo, che
non permette di realizzare un ren-
dimento soddisfacente. Natural-
mente, di fronte alle débacles scola-
stiche dei figli, anche i genitori sot-
tolineano tale inadeguatezza. Pare,
dunque, che questo agognato stru-
mento sia il maggior responsabile
del raggiungimento del successo
scolastico. Probabilmente non esi-
ste un metodo di studio universale,
buono per tutte le esigenze ma,
piuttosto, esistono delle procedure
e degli strumenti che possono per-
mettere, attraverso un lavoro non
sempre agevole, l’apprendimento
di tecniche che, una volta genera-
lizzate, consentano l’ottimizzazio-
ne dello studio e dunque anche ren-
dimenti più soddisfacenti. Non si
possono ignorare, però, le condi-
zioni fondamentali che costituisco-
no la premessa di ogni processo di
apprendimento: l’interesse, l’attitu-
dine, la capacità attentiva, la moti-
vazione, la relazione, senza scorda-
re che anche queste condizioni non
sono cristallizzate, non sono geneti-
camente determinate, ma sono re-
quisiti dinamici, che si possono mo-
bilizzare, allenare, affinare. Sono
potenzialità che maturano nell’inte-
razione ed anche nella negoziazio-
ne. Il ruolo del
maestro
resta dunque
straordinario, nel bene come nel
male. Inoltre, sarebbe opportuno
spostare l’attenzione dal singolo al-
lievo, al gruppo e analizzare even-
tualmente il ruolo del gruppo.
1
Dunque, bisognerebbe parlare di
metodi piuttosto che di metodo, un
plurale che allude alla complessità
del tema. È doveroso anche sottoli-
neare che le diverse materie di stu-
dio possono richiedere strategie di-
verse e magari, contemporanea-
mente, metodi diversi. C’è da ag-
giungere inoltre che, rispetto al
passato, anche le nuove tecnologie
elettroniche possono modificare si-
gnificativamente il quadro delle
metodologie di studio.
2
Se non al-
tro, le competenze informatiche
consentono approfondimenti in
tempi rapidissimi a differenza di
prima permettendo, a chi ne ha vo-
glia, esplorazioni che erano possibi-
li solo al prezzo di ricerche ponde-
rose e talora poco esaustive. Ma la
complessità dell’informazione, che
talora è ridondante, senza una ca-
pacità di analisi
culturale
, rischia so-
lo di produrre una grande e inestri-
cabile confusione.
Assai di frequente nella nostra atti-
vità professionale tocchiamo con
mano il problema del metodo (o
dei metodi) di studio. Si tratta in
realtà di una problematica che con-
tiene diverse variabili. Non è un
monolite, bensì una costellazione
di problemi che concerne la moti-
vazione, la capacità attentiva, la
determinazione, l’organizzazione.
Talora gli insegnanti eludono il
problema attribuendone la respon-
sabilità
tout court
al discente, giu-
dicando inadeguati i suoi mezzi o
sottovalutando le sue capacità in-
tellettive. “Non sa; non capisce!”
Oppure: “Non gli interessa nulla!”
liquidando la difficoltà come se
fosse connaturata. Si tratta di at-
teggiamenti esiziali, di giudizi de-
stinati ad abbattersi come una fu-
ria devastante sul processo di ap-
prendimento e di maturazione del
giovane. Le conseguenze sull’auto-
stima dell’allievo sono facilmente
immaginabili. “
Nella scuola spesso
la capacità di studiare viene ritenuta
innata o legata a fattori ambientali:
questo atteggiamento rende difficile
l’individuazione delle competenze di
base dello studio e ne esclude quindi
l’insegnamento dal curriculum scola-
stico”
. (M. T. Serafini, 1991)
La nostra considerazione è che i ri-
sultati deludenti non sono imputa-
bili ad una carenza intellettiva,
quanto piuttosto ad una scarsa mo-
tivazione e ad una inadeguata orga-
nizzazione, condizionata da un ex-
cursus insufficiente. Il nostro obiet-
tivo non è quello di trasformare il
giovane in uno studente modello
(se non lo desidera) ma piuttosto
quello di rendergli più agevole e
proficuo il lavoro scolastico. Natu-
ralmente, non si tratta semplice-
mente di tecniche e di strumenti. Il
problema è complesso e concerne
elementi che sono di ordine emo-
uesto progetto si pone
l’obiettivo di analizzare
e potenziare le abilità
di studio degli alunni
di scuola media inferiore.
Esso prevede una serie
di attività volte
a proporre e far acquisire
ai ragazzi un metodo
di studio efficace
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