media inferiore, sul quale eseguire
le attività praticate abitualmente,
per comprendere e ricordare i con-
tenuti di un testo scolastico; i ra-
gazzi sono stati riuniti in coppie, in
modo che all’interno di ciascuna
coppia potesse esserci un confron-
to fra le personali modalità di stu-
dio. Alla fine di questa azione, du-
rata circa 20 minuti, ad alcuni allie-
vi è stato chiesto di illustrare bre-
vemente il modo in cui avevano
proceduto nell’analisi del testo; si è
avviata una discussione sull’utilità
e la correttezza delle attività de-
scritte, esplicitando e mostrando le
procedere per studiare in maniera
efficace.
Dopo tale discussione ai ragazzi
sono state proposte alcune attività
da praticare sullo stesso testo, os-
sia
sottolineare i concetti principali
,
per chi non l’avesse già fatto alla
prima analisi e poi
suddividere il te-
sto in una serie di unità ritenute si-
gnificative
, per ciascuna delle quali
andava poi scritta, con parole pro-
prie, una
frase di sintesi
che ne
esprimesse il significato; scopo di
tali attività era quello di valutare
l’abilità degli alunni nell’estrapola-
re da un testo i significati più rile-
vanti, evidenziandoli graficamente
ed elaborandoli successivamente
con parole proprie. Anche questo
lavoro è stato eseguito a coppie,
perché ci potesse essere l’occasione
per un confronto ed una discussio-
ne sulle modalità di esecuzione del
compito. Successivamente si è pas-
sati ad analizzare, attraverso la tra-
scrizione alla lavagna, le parti del
testo sottolineate dagli studenti e
le frasi di sintesi realizzate, discu-
tendo sulla loro adeguatezza e mo-
strando
che cosa
è opportuno sotto-
lineare in un testo e
come
si orga-
nizzano le frasi che ne sintetizzano
i contenuti.
Nel contesto di questo intervento si
è introdotto anche il tema degli ap-
punti; nello specifico si è lavorato
sul
come prendere gli appunti da un te-
sto
. Agli allievi, sempre riuniti in
coppie, è stato dato il compito di
prendere alcuni appunti del testo
già analizzato, suggerendo di utiliz-
zare come ausilio le sottolineature
fatte in precedenza, senza però rico-
piare semplicemente le parti sottoli-
neate ma elaborando degli appunti
personalizzati. Alcuni appunti sono
poi stati letti e discussi con l’intera
classe per valutarne la qualità e for-
nire alcune esemplificazioni di pro-
cedure corrette di acquisizione.
L’ulteriore azione programmata
era centrata sull’attività del
prende-
re appunti durante la lezione
in clas-
se. A tale scopo si è chiesto all’inse-
gnante di spiegare un argomento
del programma curricolare in una
normale lezione frontale, durante
la quale agli allievi è stato chiesto
di prendere appunti nella maniera
da loro ritenuta opportuna. (Quan-
do non è stato possibile sfruttare la
lezione dell’insegnante, si è prov-
veduto alla lettura di un testo or-
ganizzato in forma di lezione sco-
lastica, quindi con frequenti ripeti-
zioni dei concetti principali e con
una serie di pause, necessarie per
poter prendere appunti in maniera
agevole). Al termine della lezione
frontale ai discenti è stato dato un
tempo di dieci minuti per riorga-
nizzare i propri appunti, prima di
passare alla loro analisi, con l’inte-
ra classe. Successivamente si è
chiesto ad alcuni allievi di spiegare
come avevano proceduto nella ste-
sura degli appunti, di segnalare se
erano emerse particolari difficoltà
e in che cosa, eventualmente, fos-
sero consistite. In generale, si è ri-
scontrata la difficoltà ad ascoltare
la lezione ed a scrivere contempo-
raneamente gli appunti; ciò dipen-
de principalmente dallo scarso
esercizio praticato, poiché prende-
re appunti è risultata attività assai
poco frequente, in quasi tutte le
classi coinvolte nel progetto. Si è
sviluppata, poi, una discussione
sulle modalità di prendere appun-
ti, toccando sia il lato più propria-
mente pratico del
dove
prenderli
(quaderni, quadernoni) sia quello
del come (uso spaziale della pagi-
na), evidenziando le differenze tra
gli appunti registrati dai vari sog-
getti.
Si è fatto un confronto fra le due
principali modalità: la
forma schema-
tica
e la
forma discorsiva
; a tale scopo
si è chiesto a due allievi di trascri-
vere alla lavagna i propri appunti,
organizzati in forma schematica e
in forma discorsiva. La discussione
verteva sui vantaggi e gli svantaggi
delle due forme di registrazione. Al
termine, si è chiesto di sperimenta-
re la modalità alternativa. Chi ave-
va verbalizzato in forma discorsiva
doveva trasformare gli appunti in
uno schema e, viceversa, chi li ave-
va presi in maniera schematica do-
veva renderli discorsivi, in modo
che tutti potessero sperimentare en-
trambe le forme, per poi valutarne
la facilità di acquisizione e l’utilità a
livello personale.
Nei casi in cui, in termini tempora-
li, è stato possibile è stata proposta
un’ulteriore attività: quella di rias-
sumere un testo, per indagare e svi-
luppare l’abilità ad estrapolare le
informazioni rilevanti per com-
prendere e spiegare il contenuto di
un brano. A tale scopo è stato forni-
to un testo di scienze, da rielabora-
re individualmente in forma di rias-
sunto. Finito questo lavoro, si è let-
to un riassunto corretto del testo,
chiedendo a ciascuno di confrontar-
lo con il proprio, per individuare la
Orientamento e scuola
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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