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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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L’
PROGETTO INTERDISCIPLINARE E DI
DIDATTICA LABORATORIALE (CLIL)
UN’OPPORTUNITÀ DI LAVORO
Franca Ometto
PREMESSA
Ormai da anni la scuola europea e,
in un secondo momento, quella ita-
liana, ha cominciato ad esplorare le
possibilità di insegnare una o più di-
scipline curricolari in lingua stranie-
ra, nella consapevolezza che questo
tipo di insegnamento risulterà parti-
colarmente importante per studenti
che abiteranno sempre di più in un
"villaggio globale", in una comunità
in cui le frontiere nazionali sono sta-
te superate a favore di uno scambio
continuo di esperienze e di rapporti
interculturali: i futuri cittadini euro-
pei dovranno conoscere più lingue
comunitarie).
I primi esperimenti in tal senso sono
stati realizzati negli Istituti tecnici,
dove la natura delle discipline stes-
se favorisce un approccio più diffu-
so ai testi in lingua inglese
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, ma la
nostra sfida è andare oltre l'ambito
delle discipline strettamente scienti-
fiche per far crescere negli allievi la
consapevolezza di un uso veicolare
della lingua straniera, ossia delle
possibilità che questo offre sul piano
della sua trasferibilità in altri conte-
sti. Tutte le materie di un curricolo si
prestano a costituire l'applicazione
di un uso veicolare della lingua, an-
che quelle che appartengono alla co-
siddetta "area umanistica", posto
che qualcuno ancora conservi l'anti-
ca abitudine a suddividere i due do-
mini, umanistico e scientifico, come
si trattasse di due mondi che utiliz-
zano strumenti e metodi diversi e
parlano linguaggi diversi. Da anni
ci battiamo per una didattica di ma-
terie come l'italiano, la storia o le
stesse lingue classiche avvalendoci
di una metodologia scientifica, che
significa per es. anche
problem sol-
ving
applicato a queste discipline
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.
Siamo consapevoli che le difficoltà
risiedono nel reperire, nel corpo in-
segnante, docenti in grado di parla-
re correttamente una lingua stranie-
ra, senza essere in possesso di una
laurea specifica. L'obiettivo è pro-
prio quello di allargare la possibi-
lità di comunicare in lingua stranie-
ra a docenti e a studenti di ogni am-
bito disciplinare. L'episteme della
materia ne guadagnerà sicuramen-
te consentendo un ventaglio più
ampio di punti di vista e un osser-
vatorio a più largo raggio dei conte-
nuti appresi in altri contesti.
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Siamo consapevoli che esistono altre
possibilità per una diffusione dell'u-
so veicolare della lingua straniera,
pensiamo alle conferenze o relazioni
di esperti, in uso ormai in tutte le
scuole italiane, ma si tratta per lo più
di interventi sporadici, occasionali e,
in ogni caso non inseriti nel contesto
operativo e laboratoriale dell'inse-
gnamento curricolare. Quando pen-
siamo al Progetto CLIL infatti, alme-
no secondo l'esperienza che è stata
da noi realizzata, pensiamo ad un in-
tervento in classe, in compresenza
con l'insegnante di lingua straniera,
su contenuti che gli studenti solita-
mente conoscono già, per averli ap-
presi nella lingua madre, durante le
altre ore di insegnamento.
L'acronimo, che significa
Content and
Languages Integrated Learning
, già co-
niato dai colleghi europei impegnati
in prima linea nell'implementazione
di programmi di educazione bilingue,
fa esplicito riferimento ad una nuova
metodologia e ad un nuovo ambiente
di apprendimento. Si richiede quindi
un insegnante esperto, preparato non
solo sul piano linguistico e comunica-
tivo, ma anche su quello della valuta-
zione e delle problematiche connesse
a questa importante innovazione.
Non si tratta infatti di tradurre da una
lingua all'altra, ma di una nuova co-
municazione che integra gli obiettivi
propri della disciplina in oggetto con
l'attivazione delle competenze lingui-
stiche. Ma l'aspetto più importante è,
a mio avviso, quello connesso al lavo-
ro cooperativo dei docenti: siamo di
fronte ad una metodologia che am-
plia le possibilità del lavoro d'
équipe
e
della didattica laboratoriale, motivan-
do le scelte che stanno alla base della
programmazione stessa del lavoro in-
segnante. Inoltre, vista la presenza
sempre più considerevole di alunni
stranieri, l'insegnamento in lingua
straniera offre sicuramente a questi
l'opportunità e la sensazione di tro-
varsi di fatto in una comunità di par-
lanti multilingue.
Gli obiettivi del Progetto sono dun-
que schematizzabili nei seguenti
punti:
• migliorare la competenza nella
LS attraverso lo studio dei conte-
nuti disciplinari;
• creare occasioni di uso "reale"
della LS;
• educare ad un approccio multi-
culturale e multidisciplinare al
sapere;
• stimolare una maggiore consape-
volezza dei contenuti disciplinari
attraverso l'apprendimento in LS.
obiettivo del progetto
CLIL è quello di allargare
la possibilità di
comunicare in lingua
straniera a docenti e a
studenti in ogni ambito
disciplinare. L'esperienza
realizzata al Liceo
Leopardi-Majorana
nell'anno scolastico
2002/03 in lingua francese