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presenza o, al contrario, la mancan-
za delle informazioni rilevanti. Lo
spazio programmato di sei ore non
ha permesso di andare oltre le atti-
vità fin qui descritte, ma si ritiene
che questa azione iniziale possa co-
munque costituire una base eccel-
lente per ulteriori approfondimenti.
Si tratta di strumenti generalizzabi-
li, che hanno bisogno di esercizio
per essere davvero efficaci.
6
Questa esperienza ci suggerisce
che al tema della capacità attentiva
dovrebbe essere destinato uno spa-
zio ragguardevole. La concentra-
zione risulta essere la capacità più
problematica, per quanto riguarda
il comportamento scolastico degli
studenti. Naturalmente la diffi-
coltà attentiva non è una malattia e
non può essere curata con la pre-
scrizione di una serie tecniche di
verbalizzazione. Non c’è una far-
macopea dell’attenzione alla quale
si possa attingere in maniera mec-
canica. Sappiamo bene che la capa-
cità attentava implica elementi to-
nico-emozionali, affettivi, relazio-
nali. La questione non è un puro
esercizio di meccanica mentale. La
prima azione deve dunque dispie-
garsi al livello delle interazioni. Si
potrebbero comunque strutturare
esercitazioni significative, da svi-
luppare in classe in situazioni di
grande e piccolo gruppo. A tal pro-
posito si potrebbe proporre un’atti-
vità organizzata in forma ludica,
che consente di far emergere l’abi-
lità di concentrazione e di memo-
rizzazione dei ragazzi; l’azione,
sperimentata in alcune classi, è sta-
ta percepita come utile, oltre che
divertente. Si chiede agli allievi di
ascoltare semplicemente e attenta-
mente un brano che verrà loro let-
to. Per questa sperimentazione ab-
biamo estrapolato alcuni passi trat-
ti dal primo volume della collana
che ha per protagonista Harry Pot-
ter. Si sottolinea che per mettere in
pratica tale attività è consigliabile
che l’insegnante abbia cura di uti-
lizzare testi che siano conosciuti da
tutti o, preferibilmente, sconosciuti
a tutti, in modo che tutti possano
trovarsi nella medesima condizio-
ne di partenza, rispetto al testo.
Dopo una lettura cadenzata di un
paio di paragrafi agli ascoltatori
viene chiesto di ricostruire con la
massima precisione possibile i pas-
si appena ascoltati, cercando di in-
cludere nella propria stesura il
maggior numero di parole conte-
nute nel brano ascoltato. Successi-
vamente, ad ogni allievo, viene
fornita una copia del testo origina-
le in modo che possa conteggiare il
numero delle parole scritte che era-
no presenti nel testo ascoltato, at-
tribuendo un punto ad ogni parola
corretta. I ragazzi confrontano i
punteggi e scoprono l‘ampia gam-
ma delle differenze individuali.
Dopo questa prima fase ai ragazzi
viene chiesto di ascoltare attenta-
mente la lettura di un altro brano;
ora sanno qual è il compito che li at-
tende e si accingono all’ascolto, sa-
pendo che poi verrà chiesto loro di
ricostruirlo, il più fedelmente possi-
bile, come già fatto con il brano pre-
cedente. Terminata la lettura del se-
condo testo si passa quindi alla sua
ricostruzione, e al successivo con-
teggio delle parole uguali. Si proce-
de al confronto dei punteggi otte-
nuti nelle due prove, per poi discu-
tere sulle ragioni degli eventuali
miglioramenti tra le due prestazio-
ni. Nella seconda prova i risultati
migliorano sensibilmente e solo chi
nella prima aveva realizzato una
prestazione eccellente non riesce a
superarsi. Gli studenti si divertono
con un compito proposto in forma
ludica che fa emergere e mette alla
prova la capacità di concentrazione
di ciascuno e riflettono sulla pro-
pria capacità di attenzione consape-
vole e inconsapevole. Oltre che per
la concentrazione tale tipo di atti-
vità può essere utilizzata allo stesso
tempo per indagare la capacità di
ricordo e di rielaborazione; succes-
sivamente alla lettura si può chie-
dere infatti di riscrivere con parole
proprie quanto ascoltato preceden-
temente, cercando di ricostruire la
narrazione.
CONSIDERAZIONI
CONCLUSIVE
Nell’ultimo incontro si è riservato
un breve spazio (circa 20 minuti)
per una riflessione sull’utilità delle
attività proposte, nel corso dei tre
incontri.
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Agli studenti è stato chie-
sto di esprimere il proprio parere
circa l’importanza da loro attribui-
ta a tali attività ed i propositi di ap-
plicazione del metodo presentato,
ai fini di un miglior rendimento
scolastico. In generale, il progetto
ha ottenuto un riscontro positivo,
gli studenti dicono di aver compre-
so l’utilità delle attività sperimen-
tate durante gli incontri e di averne
rilevato l’efficacia; di qui il propo-
sito di applicare, o la dichiarazione
di averlo già fatto, tali strumenti
allo studio quotidiano. Una buona
parte dei ragazzi coinvolti ritiene
che il proprio metodo di studio sia
migliorato in seguito alla parteci-
pazione al progetto. Sono numero-
si gli studenti che hanno espresso
la necessità di disporre di un nu-
mero di ore da dedicare a tali in-
terventi sul metodo per consentire
di acquisire e consolidare al meglio
le strategie per un buon metodo di
APPRENDERE UN METODO DI STUDIO
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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1...,6,7,8,9,10,11,12,13,14,15 17,18,19,20,21,22,23,24,25,26,...81
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