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docenti nell’interazione con gli al-
lievi. Un rapporto caldo, emotiva-
mente coinvolgente è la condizione
fondamentale per favorire il pro-
cesso di apprendimento. Il progetto
non pretende, ovviamente, di scar-
dinare le regole della didattica ma
intende, molto semplicemente, of-
frire concreti strumenti di lavoro. Si
tratta di arnesi conosciuti, ma spes-
so trascurati o ignorati che per fun-
zionare hanno bisogno di condivi-
sione ed allenamento. Anche il pro-
getto ha bisogno di condivisione e
allenamento, poiché risultati soddi-
sfacenti possono emergere soltanto
con la pratica costante delle tecni-
che acquisite. Ai docenti è affidato
il compito di favorire l’allenamento
delle abilità apprese ma anche di
controllarne l’utilizzo durante la
quotidiana attività scolastica, o at-
traverso una serie di attività sup-
plementari create apposta.
NOTE
1) Vedi K. J. Gergen,
Quaderni di
Orientamento
n. 23 e L. Dixon-
Krauss (a cura di)
Vygotskij nella
classe
; p. 14.
2) Accanto ai metodi tradizionali
dovrebbero trovare spazio gli stru-
menti (computer, DVD, ecc.) ma an-
che programmi o modalità organiz-
zative flessibili e anche modalità lo-
gistiche e spazi architettonici origi-
nali.
3) K. J. Gergen
“Quaderni di Orienta-
mento”
N. 23; pag. 6.
4)
“Se ci pensate, quasi tutto quello che
fate in classe influenza gli alunni a li-
vello di motivazione, compreso il modo
di presentare le informazioni, il tipo di
attività proposte, il vostro modo di inte-
ragire con loro e le opportunità che of-
frite agli alunni di lavorare da soli o in
gruppo”.
(B. L. Mc Combs, J. E. Pope
“Come motivare gli alunni difficili”
Erickson, 1996; p. 16) Le ricerche
psicologiche e le teorie attuali “
ve-
dono la motivazione ad apprendere co-
me innata e come una condizione natu-
rale da suscitare piuttosto che da im-
porre artificiosamente dall’esterno ne-
gli alunni. Per stimolare la motivazione
ad apprendere negli alunni, è impor-
tante che gli insegnanti riconoscano
quanto segue:
- La motivazione si basa sulle convin-
zioni precedentemente acquisite dal-
l’individuo rispetto al suo valore e alle
sue abilità.
- Una persona stabilirà delle sue aspet-
tative di successo o di fallimento e svi-
lupperà sentimenti positivi o negativi
riguardo al suo apprendimento in base
alle convinzioni precedentemente ac-
quisite.
- Sia i fattori interni (ad es, le convin-
zioni, le aspettative e gli obiettivi) che
quelli esterni (ad es., le gratificazioni, il
APPRENDERE UN METODO DI STUDIO
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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METODO DI STUDIO A SCUOLA
Gli interventi relativi al metodo di studio (in totale tre della durata di
due ore ciascuno) attuati tra la fine di novembre e la metà di dicem-
bre 2003 sono stati, a mio avviso, validi e ricchi di spunti per rifles-
sioni personali sia da parte dell’insegnante sia da parte degli alunni,
destinatari e protagonisti di questi incontri. In particolare fondamen-
tale è stato il punto di partenza del lavoro: autoanalisi del proprio
metodo di studio con una chiara consapevolezza dei punti deboli
(scarsa attenzione, demotivazione, emotività, difficoltà di organizza-
zione…) e degli elementi positivi, cioè delle abilità già in possesso e
da perfezionare o consolidare.
Successivamente si è rivelato importante, dopo il riconoscimento del-
le carenze, ascoltare le opinioni dei ragazzi sulle possibili soluzioni o
strategie da applicare per recuperare gli svantaggi, cercando di capi-
re come ottenere da queste tecniche i risultati più produttivi. Ciascu-
no, in base alle proprie capacità, ha sviluppato percorsi diversi, ma
con alcuni aspetti comuni: lettura “attiva”, possibilmente a voce alta,
sottolineatura essenziale per stimolare la memoria visiva, schematiz-
zazione o sintesi e durante la lezione il tentativo di prendere appun-
ti per rimanere anche più attenti e concentrati. Questo ultimo obietti-
vo, non sempre di facile realizzazione, permette però all’alunno di di-
mostrare la propria capacità di sintesi, arricchendo le informazioni
del testo, stabilendo collegamenti e superando lo studio mnemonico.
La classe ha iniziato pertanto a lavorare in questa direzione grazie an-
che agli aiuti che questi interventi mirati hanno offerto e che ognuno
dovrà poi personalizzare adeguandoli ai propri ritmi di apprendi-
mento e capacità.
Marina Gaddi
Docente Classe II B
Scuola media “L. Da Vinci”
Ronchi dei Legionari (Go)
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