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fre piuttosto argomentazioni inedi-
te, prospettive più suggestive, che
sollecitano la voglia di sperimenta-
re dello studente; si tratta di
opera-
zioni trasversali,
che possono per-
meare qualsiasi apprendimento ed
essere trasferite ai contenuti curri-
colari. Tali tecniche possono essere
riversate nell’attività scolastica vera
e propria per migliorare il rendi-
mento. L’operatore esterno, inoltre,
porta a scuola materiali e strumenti
non strettamente scolastici, ma
esplicitamente contigui.
Tali interventi consistono in una se-
rie di azioni strutturate e coordina-
te da svolgere in giorni diversi e
ravvicinati (sei-otto ore suddivise a
coppie, sembrano sufficienti) nei
primi mesi dell’anno scolastico; in
queste occasioni vengono proposte
attività e presentati materiali su cui
lavorare insieme in classe, nel gran-
de o nel piccolo gruppo, o indivi-
dualmente. Durante il corso del-
l’anno il docente, eventualmente
col supporto dell’operatore esterno,
continuerà l’opera. Alla fine del-
l’anno scolastico, sarà necessaria
ancora un’ora (o due) per verificare
l’efficacia del programma ed il con-
solidamento delle abilità sperimen-
tate. L’intervento di tali operatori
non deve essere considerato un
passaggio estemporaneo, una sorta
di incursione passeggera. Si tratta
di un’attività che va concordata (e
raccordata) con il docente, che in-
terviene direttamente nelle diverse
fasi e che poi riprenderà le modalità
sperimentali (lavoro di piccolo
gruppo, discussioni tematiche) per
favorirne l’acquisizione. Il progetto
va quindi discusso ed organizzato
con il docente. L’obiettivo è quello
di aiutare lo studente ad utilizzare
costantemente gli strumenti per
sfruttarne l’utilità, fino a farne un
uso sistematico.
Gli interventi possono essere pro-
grammati per ciascuna classe della
scuola media inferiore, sviluppan-
do attività via via più complesse dal
primo al terzo anno, così da creare
una progressione nell’acquisizione
di un metodo efficace. Va ribadito il
ruolo attivo che gli studenti assu-
mono all’interno di tale progetto;
attraverso il coinvolgimento diretto
nelle attività e la partecipazione al-
le discussioni di gruppo, i discenti
danno il loro contributo di idee e
possono introdurre elementi nuovi
nello sviluppo del progetto stesso.
La negoziazione, la sperimentazio-
ne e la consapevolezza di un ruolo
attivo possono alimentare significa-
tivamente l’investimento motiva-
zionale.
LA SPERIMENTAZIONE
Una sperimentazione di tale pro-
getto è stata attuata presso la Scuo-
la Media Statale “Leonardo da Vin-
ci” di Ronchi dei Legionari; ha
coinvolto le nove classi presenti
nella scuola, tre prime, tre seconde
e tre terze, per un totale di circa 200
alunni. In ciascuna classe si sono
organizzati tre incontri, della dura-
ta di due ore ciascuno, ripartite in
tre settimane successive. Data la
novità dell’intervento, in tale con-
testo, sono state proposte le mede-
sime attività in tutte le classi, ag-
giustando il
tiro
all’occorrenza, (ap-
profondimenti, valorizzazione di
elementi contestuali emersi duran-
te l’incontro) in base alle esigenze e
alle richieste del gruppo con cui si
operava.
Durante il primo incontro agli
alunni è stato somministrato il
questionario “
Imparo a studiare
”,
uno strumento di ricognizione del-
le proprie abilità di studio, conge-
gnato in maniera da consentire
l’autovalutazione, che indaga una
serie di aree connesse alle abilità di
studio e permette di evidenziare i
comportamenti che facilitano e
quelli che ostacolano uno studio
efficace. La somministrazione del
questionario si conclude con la ste-
sura, da parte di ciascun studente,
della propria scheda profilo, che
rappresenta graficamente i risulta-
ti emersi dalla compilazione del
questionario stesso.
5
Il questiona-
rio non ha la pretesa di definire
og-
gettivamente
il metodo individuale,
quanto piuttosto di stimolare la ri-
flessione personale e far emergere
la percezione che, relativamente al
metodo, ogni allievo ha di sé. Non
la verità, ma una rappresentazione
individuale (con tutti i limiti, che
ciò comporta) della propria capa-
cità metodologica.
Sulla base di tali schede profilo si è
poi sviluppata, sempre nell’ambito
del primo incontro, una discussione
con i ragazzi in merito ai risultati
ottenuti, alla rispondenza di tali ri-
sultati con le proprie aspettative o
percezioni di sé e alle possibili solu-
zioni per ottenere un miglioramen-
to all’interno di quelle aree in cui
ciascuno aveva potuto riscontrare
delle difficoltà. Tutte le attività pro-
poste successivamente sono state
realizzate sulla base dei risultati
evidenziati nelle classi coinvolte nel
progetto e, in generale, hanno toc-
cato le aree interessate nel questio-
nario somministrato al primo in-
contro.
L’azione successiva è stata la som-
ministrazione della scheda “
La ca-
pacità di attenzione e concentrazione
”,
atta a valutare il proprio livello di
attenzione e concentrazione duran-
te le attività svolte in classe e lo stu-
dio a casa. Sulla base dei punteggi
Orientamento e scuola
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
24
1...,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12 14,15,16,17,18,19,20,21,22,23,...81
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