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IL FACILITATORE
TUTOR
Il facilitatore tutor:
1. prepara le procedure, crea un
clima favorevole all’apprendi-
mento (si fa strada sempre più
una concezione ecologica di
psicologia dell’apprendimen-
to 4;
2. costruisce un meccanismo per
una progettazione comune
(ruolo attivo del discente nella
progettazione);
3. diagnostica bisogni e aspettati-
ve di apprendimento;
4. elabora un modello e formula
gli obiettivi;
5. sceglie tecniche e materiali
adatti;
6. costruisce le verifiche e valuta i
risultati;
7. fornisce consigli e opinioni per
un miglioramento continuo;
8. consente al discente di auto-
guidarsi e di costruirsi un bi-
lancio di competenze.
La comunicazione avviene in am-
biente pianificato e strutturato, non
in modo approssimativo e libero co-
me in una chat. Per facilitare la rela-
zione tra tutor e corsisti si utilizzano
i Forum, che consentono uno scam-
bio di opinioni come in una norma-
le conversazione. Viene proposto un
tema e ogni corsista è invitato ad
esprimere liberamente la propria
opinione. In alcuni casi lo spazio del
Forum viene utilizzato anche per le
verifiche, ma a questo scopo sembra
più adatto il BSCV, spazio di condi-
visione on-line. Addirittura si è pen-
sato a personalizzare ulteriormente
la formazione a distanza attraverso
l’utilizzo del
Data Mining,
strumen-
to che serve a raccogliere informa-
zioni sui corsisti, sulle loro abitudini
e preferenze consentendo al forma-
tore di capire come viene utilizzato
lo spazio virtuale da ogni corsista.
Questo facilita e personalizza la co-
municazione. È la situazione ideale
di apprendimento per adulti impe-
gnati in una propria attività lavora-
tiva. I soggetti coinvolti nell’espe-
rienza (docenti in servizio attivo) e
gli argomenti trattati (materiali, tec-
niche e metodi del
’on line education’
che hanno costituito quasi una scel-
ta obbligata si propongono oggi co-
me la più efficace forma di interven-
to educativo degli adulti nel
trai-
ning
, ossia nell’addestramento degli
adulti alla professione e, in partico-
lare, nella formazione iniziale e con-
tinua degli insegnanti. Questa mo-
dalità, che permette di superare gli
inconvenienti di coincidenza tem-
porale e spaziale che la didattica tra-
dizionale comporta, si è qualificata
come la soluzione ideale per il
tea-
cher–training,
per le stesse ragioni
che ne hanno determinato il succes-
so nel mondo accademico.
Come sono stati creati, in Italia, con-
sorzi per la formazione universita-
ria a distanza, così la SSIS (scuola di
specializzazione per insegnanti del-
la secondaria) ha introdotto corsi a
distanza accanto o in alternativa a
quelli in presenza, e la stessa moda-
lità di erogazione in rete ben si pre-
sta a favorire l’aggiornamento degli
insegnanti stessi. Questa è a mio pa-
rere la sfida del futuro, nella misura
in cui si comprenda l’importanza
del processo formativo e si ampli
l’intervento e la diffusione a livello
internazionale, contribuendo ad
una cooperazione tra Atenei che
davvero ci riporti alle origini stesse
del termine UNIVERSITAS, quando
esistevano
communitates e nationes
europee. Per molti aspetti si è torna-
ti alla riscoperta dei valori fondanti
delle Università antiche, basti pen-
sare allo scambio di studenti che
usufruiscono delle borse di studio e
al riconoscimento dei titoli accade-
mici. L’
e
-
learning
favorirà ancor più
questa circolazione di saperi e favo-
rirà indubbiamente la crescita pro-
fessionale in ogni settore.
Per favorire lo sviluppo di buone
pratiche d’insegnamento/appren-
dimento è allora necessario diffon-
dere a livello internazionale metodi
e risultati, avanzare proposte di mi-
glioramento continuo, creare mo-
menti di cooperazione e di scambio
tra formatori, a livello europeo, far
circolare pubblicazioni in materiale
cartaceo e in rete, stimolare risposte
e innovazioni per costruire uno sti-
le educativo nuovo, in linea con le
esigenze del nostro tempo.
NOTE
1) A. Tough,
“The adult’s learning
projects,
Ontario Institute for Stu-
dios in education, Toronto, 1971.
2) vedi in M. Knowles,
The Adult
Learner, A Neglected Species
, in AIF,
RIVISTA DELL'ASSOCIAZIONE
ITALIANAFORMATORI, N. 0, nov.
1986, trad. di Dante Bellamio.
3) vedi articoli contenuti nei n. 17,
18 e 19 dei
Quaderni di orientamento
,
a cura della regione FVG.
4) cfr. in M. Knowles,
Quando l’adul-
to impara
, Franco Angeli, AIF, 1973.
Franca Ometto
Docente di lettere presso il Liceo
Leopardi-Majorana di Pordenone
Supervisore di tirocinio presso la SSIS
Teacher training come Tutor on line per
l’Università di Venezia
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Orientamento e scuola
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