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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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essere aggiornate ed adeguate ai
continui cambiamenti del mercato
del lavoro.
E' proprio in questo contesto che
l'orientamento diventa il cardine
che sta alla base di ogni scelta, di
ogni cambiamento, perché le per-
sone incomincino a possedere le
capacità di guardare se stessi nel
passato, leggere la loro realtà pre-
sente per poi "progettare" il futu-
ro; tutto questo in qualsiasi mo-
mento della vita, ecco perché di-
venta necessario parlare di "pro-
cesso" di orientamento, in cui tut-
te le esperienze, tutta la storia del-
la persona è importante per atti-
vare un cambiamento e costruire
il proprio futuro. Inoltre quando
oggi si parla di orientamento non
bisogna neppure generalizzare,
intendendo con esso un modo,
un'azione globalizzata, rischiando
così di trascurare che l'orienta-
mento è un percorso composto da
tanti diversi percorsi, ognuno fat-
to di persone, di tempi ed azioni
diverse.
ORIENTAMENTO
A SCUOLA
Riteniamo fondamentale che il
processo di orientamento abbia
già inizio dalla scuola, infatti dove
meglio che all'interno della scuola
si possono "accompagnare" i gio-
vani nel momento in cui vengono
fatte scelte importanti, talvolta de-
terminanti per costruire un pro-
getto di vita? Così, parlando di
orientamento scolastico, seguen-
do la linea poco sopra esplicitata,
si deve partire dal presupposto
che esso è un percorso, che fa par-
te di uno più ampio e che a sua
volta è suddiviso in altri, che si di-
versificano a seconda dei bisogni,
dell'età e degli obiettivi.
Tutto questo e non solo, infatti l’o-
rientamento fatto a scuola diventa sia
uno strumento di crescita della perso-
na, che possa essere utile in ogni fase
della propria vita, sia di educazione
alla scelta e di acquisizione di una
propria consapevolezza dei cambia-
menti e delle decisioni, sia una mo-
dalità di lavoro e di interventi, che va
al di là dell'orientamento circoscritto
allo sviluppo della persona.
Ecco che la scuola diventa il con-
testo nel quale la persona cresce,
si forma, si autovaluta, si educa al
cambiamento, alla scelta e soprat-
tutto impara a decidere in modo
autonomo e consapevole; tutto
questo attraverso le tre gambe
dell’orientamento: la consulenza
individualizzata, l’informazione e
la formazione. È proprio la forma-
zione orientativa la parte fonda-
mentale ed, in ordine di tappe, la
primaria, che educa alla scelta, in-
fatti se non si sa cosa scegliere non
si può sapere su che cosa infor-
marsi e se non si ha idea delle pos-
sibilità di fare delle scelte non si
può progettare un proprio percor-
so orientativo.
ORIENTAMENTO
E SCUOLA MEDIA
La conclusione della scuola media
inferiore rappresenta un momento
importante, in cui un ragazzo si tro-
va per la prima volta di fronte ad
una scelta. Lo studente, soggetto at-
tivo del proprio processo di orienta-
mento, allo scopo di inserirsi armo-
nicamente nel mondo della forma-
zione e della professione, dovrebbe
acquisire le conoscenze della realtà
in cui vive e parallelamente la con-
L
«CORSO DI SOPRAVVIVENZA» E
«CACCIA ALLA PROFESSIONE»
PER IMPARARE AD ORIENTARSI
Laura Amoretti, Roberto Sole
PREMESSA
Si parla oggi molto spesso di orien-
tamento, ri-orientamento, em-
powerment, counseling orientativo,
all'interno di una società caratteriz-
zata dalla "cultura del cambiamen-
to", cambiamento che coinvolge tut-
ti i campi, da quello politico a quel-
lo sociale, economico, tecnico-tec-
nologico e lavorativo.
Oggi, soffermandoci in particolare
sulle trasformazioni avvenute nel
mondo del lavoro, non è più pos-
sibile crescere nella cultura del
raggiungimento di un lavoro, ma
di più lavori all'interno di un qua-
dro dove "flessibilità" e "cambia-
mento" diventano le linee guida.
Anche in ambito formativo esiste
la formazione continua, indivi-
dualizzata, delegata a diverse
agenzie formative e disponibile in
ogni fase della vita, si parla ora
non tanto di professione, ma di
professionalità, di competenze
professionali, che devono sempre
orientamento in un
ingranaggio molto
stimolante che non
conosce staticità,
deve accompagnare la
persona che rischia di
smarrirsi,
“adeguandosi” a
modelli, anziché
“fronteggiare” in modo
attivo il cambiamento.
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