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vertà delle figure di riferimento. Se
non ci sono i modelli di identifica-
zione il bambino li cercherà altrove
e li troverà nei nonni, nei maestri,
negli educatori. Forse troverà anche
soltanto i suoi pari, a volte persi
quanto lui, e la "banda" diventerà
per lui il calore, la solidarietà; gli in-
segnerà le sue leggi e garantirà
un'illusione d'inquadramento. Que-
st'evoluzione non è sempre esplici-
tamente presente quando i genitori
chiedono un parere o un consiglio
allo psicoterapeuta, allo psicologo.
Ma il problema non è per questo
meno pregnante per alcuni e il de-
corso della psicoterapia, quando
c'è, ce lo insegna.
MODIFICA DEI RUOLI
PARENTALI: IMMAGINI
RESTITUITE
La richiesta di un intervento tera-
peutico da parte dei genitori, viene
spesso confermata dai maestri, da-
gli amici e dal bambino stesso. C'è
una sfilza di sintomi che suonano
l'allarme: enuresi, fallimento scola-
stico, disgusto per la scuola, aggres-
sività, oppure fortissima passività,
mancanza di amici o cattiva scelta
dei gruppi di amici. Questi sintomi
non sono sempre legati ad un di-
vorzio o a un nuovo matrimonio.
Ma capita spesso che i genitori s'in-
terroghino con ansietà: "Quando
tornavo da scuola, mia madre era a
casa. Le raccontavo la mia giornata.
Mentre io faccio prendere i bimbi
all'uscita della scuola da una baby-
sitter che non è mai la stessa. I gran-
di tornano da soli. Non so bene co-
sa facciano. Non torno mai prima
delle otto. Idem per loro padre. In
fin dei conti, ci vediamo sì e no solo
per le vacanze!"
Altro ritratto: un padre racconta che
la sua vita professionale non va be-
ne. È molto più lui a casa, rispetto
alla moglie. È lui che prepara i pa-
sti, fa una parte delle pulizie. È
spesso lui che fa fare il bagno ai
bambini. "Mi chiedo se possono
avere lo stesso rispetto per me di
quello che avevo io per mio padre?
Chi sono io per loro? Cosa rappre-
sento?" Strana constatazione!
Quando questi bambini sono invi-
tati a disegnare la loro famiglia, non
è papà che cucina o che dà il bibe-
ron, è la mamma. Il bambino tradu-
ce ciò che desidera? Rappresenta in
modo innocente ciò che i modelli
validi per i suoi nonni o bisnonni
hanno creato in loro, riguardo alle
immagini parentali trasmesse, am-
messe e riprodotte, contraddicendo
l'esperienza che hanno senza nem-
meno accorgersene? Sono possibili
le due interpretazioni ed è solo in
un lavoro a lungo termine che le af-
fineremo e che ne capiremo il senso.
Tanto più che in altri bambini assi-
stiamo alla rappresentazione della
vita così come la vivono ed i vecchi
modelli sembrano dimenticati a fa-
vore della restituzione della loro
esperienza quotidiana.
Così, il test del disegno della fami-
glia (famiglia immaginaria, fami-
glia reale), se rimane interessante,
deve essere più che mai interpreta-
to grazie ai commenti del bambino,
alle "storie inventate" che comple-
tano l'immagine che ha appena
consegnato: "qui ho fatto la mam-
ma pecora che dà il latte al cuccio-
lo. Ma io so che non mi ha mai da-
to il suo latte, la mia mamma, per-
ché non poteva. E poi, mi portava
dalla balia. "Un po' più tardi, il
bambino menzionerà le balie e le
tate che lo hanno accudito e dirà
che avrebbe preferito averne "una
sola, sempre la stessa e il meglio sa-
rebbe stato che la mia mamma
avesse voluto, ma non poteva". Tut-
to accade come se questi bambini si
sforzassero di accettare una realtà
non conforme ai loro desideri; in
questo lavoro interno, due strade
sembrano aprirsi davanti a loro:
quella del realismo, spesso tinto di
tristezza e nonostante tutto fattore
di un adattamento forgiato nelle
difficoltà; quella del sogno dove le
mancanze sono apparentemente
colmate, talvolta al prezzo di una
perdita dell'autonomia; essendoci
allora il pericolo della fuga, della
fusione nel gruppo di amici di cui
parlavo sopra, della dipendenza
del gruppo e dei suoi capibanda,
che possono assumere il ruolo di
sostituto della madre o del padre
sconosciuto. Le figure tradizionali
necessarie al bambino, una madre
nel cui sguardo riconoscersi, un pa-
dre che conferma l'identità e la leg-
ge, non sono sempre assicurate in
queste modifiche della struttura
della famiglia. Nel migliore dei ca-
si i ruoli vengono assunti da figure
spesso fluttuanti che il quadro mo-
bile assegnato alla vita del bambino
non indica. Il "romanzo familiare"
fa fatica a crearsi poiché la storia
familiare è troppo fagocitante.
ROMANZO
FAMILIARE E LAVORO
DELL'IMMAGINARIO
Quindi cosa dice questo romanzo
familiare, romanzo delle origini che
Marthe Robert ha così ben descritto
ed analizzato e che tutti noi abbia-
mo più o meno vissuto senza sem-
pre ricordarcelo? Ci ricordiamo che
in questo romanzo che ci siamo co-
struito per rendere conto dei nostri
fantasmi e dei nostri interrogativi,
CAMBIAMENTI DEI MODELLI FAMILIARI
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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