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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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PROGETTO DI SISTEMA
PER L’ORIENTAMENTO
NEL FRIULI-VENEZIA GIULIA
Piero Vattovani
L’ESIGENZA DI UN
SISTEMA: NUOVI
BISOGNI E NUOVI
SERVIZI
Fino a pochi anni fa lo sforzo delle
azioni professionali nei servizi di
orientamento era quasi esclusiva-
mente concentrato sulla popolazio-
ne giovanile, con lo scopo di facili-
tare le scelte dei percorsi scolastici e
l’ingresso nel mondo del lavoro.
Oggi la richiesta di aiuto per pro-
blemi afferenti l’ambito orientativo
coinvolge categorie sociali e proble-
matiche molto variegate (giovani
inoccupati, adulti disoccupati, in
mobilità, donne casalinghe con in-
tenzioni di reinserimento, immigra-
ti, soggetti a rischio di marginalità
ecc.) e i problemi presentati da que-
sti nuovi utenti vengono variamen-
te definiti da un intreccio originale
tra le variabili soggettive (caratteri-
stiche personali e biografie) e quelle
più oggettive attinenti al genere di
appartenenza, alla condizione lavo-
rativa, al livello formativo e di com-
petenza posseduto e infine all’am-
bito etnico-culturale di provenien-
za.
I nuovi bisogni, così diffusi e par-
cellizzati, hanno reso velocemente
obsoleti gli strumenti dell’orienta-
mento tradizionale, sollecitando un
allargamento dei campi d’interven-
to e lo sviluppo spontaneo di nuove
iniziative e di pratiche professiona-
li che devono ancora trovare un
quadro d’insieme e una reciproca
convivenza.
Inoltre, fattori strutturali del nostro
sistema economico e sociale hanno
assunto un ruolo rilevante nel de-
terminare un aumento dell’impre-
vedibilità e della turbolenza degli
eventi a livello macro (economie e
mercati) portando pure, e ciò massi-
mamente interessa l’orientamento,
maggiore imprevedibilità ed incer-
tezza a livello micro (vita lavorati-
va, professionale e sociale delle sin-
gole persone). Nella vita ordinaria
sono aumentati il grado e la velo-
cità dei cambiamenti imposti dal
contesto e ognuno deve imparare a
gestire e a convivere con un mag-
gior grado di incertezza. Ovvia-
mente rimangono ancora importan-
ti i compiti orientativi degli indivi-
dui in alcuni momenti forti di tran-
sizione scolastica o lavorativa e ad
essi corrispondono i tradizionali bi-
sogni di informazione e di consu-
lenza, ma oggi queste fasi, quasi ri-
tuali, sono diventate più uno sfon-
do comune che snodi reali nei pro-
cessi di orientamento. Contestual-
mente stanno emergendo nuove
condizioni (regole del gioco), il più
delle volte sconosciute agli stessi
soggetti, che determinano le possi-
bilità reali degli individui di com-
prendere e far buon uso delle op-
portunità esistenti, nei momenti in
cui esse si determinano effettiva-
mente. La linea di demarcazione tra
il successo scolastico/lavorativo e
la marginalità è diventata più labile
ed una volta varcata la soglia della
marginalità il recupero diventa più
difficile. Cercare le condizioni per
motivare un ritorno a scuola, o an-
che nella formazione professionale
dei giovani drop out, è un’impresa
difficile, come lo è recuperare una
rinnovata condizione di occupabi-
lità, per un disoccupato di lunga
durata, nonostante il proliferare di
interventi e progetti. L’aumento
dell’incertezza e dell’imprevedibi-
lità nel sistema sociale nel suo com-
plesso, ed in particolare nelle com-
ponenti legate alla vita formativa e
professionale delle persone, è dun-
que l’elemento nuovo e dirompente
con il quale deve ormai confrontar-
si qualsiasi programma e intervento
tecnico, nel campo dell’orientamen-
to scolastico e professionale.
I bisogni di orientamento non si
possono più collocare esclusiva-
mente in precisi momenti e non so-
no più facilmente prevedibili a
priori, la loro la natura e le loro ca-
ratteristiche che, al contrario, ven-
gono definite di volta in volta dal-
l’interazione originale delle singole
storie di vita con la specificità del
momento storico/territoriale in cui
esse si esplicano.
Ciò non significa l’impossibilità di
orientare o di orientarsi, ma che i
modi per farlo devono modificarsi.
Un sistema articolato e preesistente
di servizi attivi, o facilmente attiva-
bili, può essere l’elemento cataliz-
zatore per trasformare l’imprevedi-
bilità, presente nelle storie indivi-
duali, in elemento di attivazione e
di responsabilizzazione delle perso-
ne stesse nella costruzione /rico-
struzione dei significati e delle op-
portunità.
i.T.M.O (Risorse
Territoriali Motivazione
Orientamento) è un
nuovo progetto di
sistema avviato dalla
Regione Friuli - Venezia
Giulia, finalizzato a
promuovere ed
incrementare sinergie
nelle azioni di
orientamento sul
territorio
R