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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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il rispetto nei confronti delle narrazioni,
l’assenza di valutazioni. Questo tipo di
lavoro consente una presa di coscien-
za delle diverse immagini del futuro,
delle conseguenze delle proprie azioni.
Lo scopo è quello di contribuire a far
diventare i ragazzi sempre più consa-
pevoli e informati verso le scelte che
andranno a compiere.
Corre la necessità di sottolineare che
l’efficacia misurabile di questa tipologia
di interventi richiede un impegno orario
ben diverso da quello proposto in questa
occasione e l’inserimento dell’attività in
un percorso o progetto di respiro più am-
pio. L’esperienza, comunque, ha segnato
una pista di lavoro che potrà essere svi-
luppata nelle prossime annualità.
Annualità
2010 2011 2012 2013
Rilevazione da banca dati Siddif
Accesso al sistema informativo per il diritto e dovere
all’istruzione e alla formazione - ANAGRAFE DEGLI
STUDENTI IN FRIULI VENEZIA GIULIA, SIDDIF FVG
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Azioni informative
Opportunità e informazioni per chi si trova a
fronteggiare compiti evolutivi legati alle decisioni sul
proprio percorso
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Distribuzione di materiali informativi
(guide, Informascuole, dèpliant, siti internet)
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S.or.Prendo
Software di orientamento alle professioni
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Questionario di interessi
per la scuola secondaria di primo grado (Regione FVG)
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Orientamento narrativo
Azione educativa (prevenzione e mediazione, volta a
sviluppare la motivazione e la creazione di competenze
orientative)
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Consulenza individuale
Sostegno dedicato a persone che attraversano un
momento critico nel loro percorso evolutivo o una
difficoltà specifica
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Box 1
Azioni orientative
proposte agli educatori
e gli allievi della Scuola
SMaC dal Servizio
istruzione, università
e ricerca Centro di
Orientamento Regionale
di Trieste nelle annualità
2010-11-12-13.
CONCLUSIONI
Abitiamo tempi difficili e incerti e le
difficoltà, in primo luogo economiche, si
ripercuotono, spesso immediatamente
e improvvise, deflagranti, nella comples-
sità delle relazioni sociali. Nella scuola,
per quel che è dato capire dai segnali di
sofferenza e di giustificato allarme che
ne escono, si concentrano contraddizioni
sempre più forti e all’apparenza irridu-
cibili. Pur così lontani, qui e ora, oggi a
Trieste, e anche ci sembrasse che non sia
così e sebbene non ci avessimo pensa-
to nel 2009, abbiamo ancora a che fare
con il villaggio cinese, la sua poverissi-
ma scuola e la supplente adolescente.
Nel senso che i mutamenti con i quali
dobbiamomisurarci, tutti noi,
“la Repub-
blica”
di cui parla la Costituzione negli
articoli richiamati, introducendo que-
sto lavoro riepilogativo dell’esperienza/
esperimento “Non uno di meno”, hanno
dimensione globale, né ci è concesso di
fingere che sia altrimenti e che siano al
sicuro e al riparo gli strumenti di tutela e
promozione, in primo luogo per le giovani
generazioni, che abbiamo approntati per
rendere effettivi i diritti costitutivi del
nostro convivere.
Introducendo il convegno nazionale
“Strategie di re-esistenza”
che ha chiuso
la prima fase del progetto, quella del
Piano di Zona triennio 2010-2012, avevo
ripreso poche parole del professor Fran-
cesco Susi dell’Università Roma tre che
riferiva, in una sua recente storia della
scuola, di
“un dizionario minimo di lessi-
co liberista: debiti, crediti, competitività.
Questo è oggi il vocabolario dei concetti