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ORIENTAMENTO
ed aree cerebrali, sono infine ricono-
sciute e usate dal soggetto per dare
senso alla realtà esteriore ed interiore
percepita, per codificare, mantenere e
trasmettere le acquisizioni culturali, e
per interagire con gli altri nei rapporti
sociali e interpersonali. Rientrano per-
tanto in questa area molte delle fun-
zioni afferenti alle parti più recenti del
cervello, quali il linguaggio simbolico,
parlato e scritto, i processi di memoria
dichiarativa episodica e semantica,
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il ragionamento logico, la creatività,
l’astrazione e tutte le forme di rappre-
sentazione mentale, ivi compresi i ri-
cordi di eventi e situazioni del passato
o le prefigurazione di scenari futuri.
L’analisi, il confronto, la valutazione,
il giudizio sono gli strumenti cono-
scitivi propri del centro intellettuale
che opera prevalentemente con dati,
informazioni, idee, simboli, schemi,
disegni e narrazioni culturalmente
definite, organizzate e trasmesse.
Anche il centro intellettuale lavo-
ra per polarità che in questo caso
rispondono a criteri di giudizio ten-
denzialmente astratti e impersonali
del tipo sì/no, vero/falso, bianco/ne-
ro, logico/illogico, giusto/ingiusto,
esistente/non esistente e così via.
Simbolicamente la testa, con il cer-
vello, è il luogo del corpo dove viene
tradizionalmente collocato il centro
intellettuale, che nella nostra cultu-
ra è anche considerata la parte più
importante identificativa dell’essere
umano, perché si suppone produ-
ca e contenga il pensiero razionale,
l’intenzionalità cosciente ed il libe-
ro arbitrio, laddove in altre culture
il centro dell’uomo è stato collocato
ad esempio nel cuore e nella pancia
a significare, tra l’altro, una maggiore
consapevolezza dei legami profondi
con le forze della natura.
Anche il centro intellettuale ha un
sua propria velocità di funzionamen-
to, che è di molto inferiore a quella
dei centri motorio-istintivo ed emo-
zionale. “
Fra la percezione visiva e la
presa di coscienza di un motorino che
ci attraversa la strada mentre guidia-
mo passano dai 500 ai 650 millesimi
di secondo, mentre, nel frattempo, il
corpo ha già percepito l’ostacolo (50/60
millisecondi), sentito il pericolo, frena-
to o deviato (100/150 millisecondi)”
,
dice Boncinelli nell’introdurre i risul-
tati del lavoro sperimentale di Libet
sul fattore temporale nella coscienza
(Libet, 2007). In altri termini i circuiti
neuro muscolari che sottostanno ai
comportamenti istintivi, motori ed
Pastore (R.T.)
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