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ORIENTAMENTO
per la rabbia, si blocca anche l’emo-
zione, quando poi il respiro riprende
a fluire, si ritorna in contatto con le
proprie percezioni. A volte però si
inizia a vivere in una dimensione di
paura o ansia continua, non ancorata
ad un oggetto specifico, ma alimen-
tata e mantenuta in vita - la durata
delle emozioni è breve, va da qualche
secondo ad alcuni minuti (Fabbro,
2010), - da catene di pensieri ripeti-
tivi e automatici e la contrazione del
respiro diventa la contrazione di tutto
il corpo, diventa un modo di funzio-
nare del corpo e quindi di percepire
la realtà; si è stabilita così una identità
funzionale fra tensioni psichiche e
tensioni fisiche. Poi le forze psichi-
che profonde, le rigidità, le tensioni
croniche, le inibizioni influiranno
sulla salute emotiva e diminuiran-
no la vitalità e, a questo punto, per
mantenere l’equilibrio energetico del
corpo, l’individuo diminuirà, a livello
inconscio, l’assunzione di energia. Per
riacquistare il benessere emotivo e la
motilità è necessario perciò riportare
il funzionamento del corpo al suo
stato naturale, nel quale l’armonia ri-
trovata fra mente, corpo ed emozioni
darà il via libera all’auto espressione.
Al fine di promuovere questo pro-
cesso, la bioenergetica propone
una serie di esercizi, che utilizzano
sia meccanismi di carica e di scari-
ca dell’energia, dal momento che
questi due sottosistemi funziona-
no come unità, sia un lavoro sulla
respirazione, sulle sensazioni e sul
movimento. Contemporaneamente
si cerca di favorire lo sviluppo della
consapevolezza di sé, non tramite
l’analisi cognitiva, ma attraverso l’au-
to osservazione di quanto avviene a
livello corporeo, emotivo, mentale,
con un’impostazione molto diversa
da quelle utilizzate nellamaggioranza
dei contesti di aiuto alle persone: agi-
re sui problemi, partendo dal corpo
non dalla mente, per arrivare a co-
noscere le proprie tensioni e blocchi
con un lavoro personale su di sé. Ma
lavorare su blocchi e tensioni non è
sufficiente per assicurare che non si
riformino di nuovo, perciò é neces-
sario rimanere sempre ben ancorati
alla realtà. “
Il processo di mettersi in
contatto con il proprio corpo non èmai
finito
” precisa infatti Lowen (2004).
La separazione fra corpo e mente e
l’enfasi data ai processi cognitivi dal-
la cultura occidentale può portare a
quell’incapacità di
essere il proprio
corpo
, che rende inadeguati a coglie-
re la totalità della nostra esperienza,
perché, trascurando il fatto che l’e-
sperienza è un fenomeno corporeo,
ne cogliamo solo una elaborazione
mentale successiva, influenzata dai
sistemi di pensiero, priva di integra-
zione e della freschezza del qui ed
ora. Per contrastare la preponderanza
del pensiero e non esserne portati via,
è essenziale rimanere collegati alla
terra, non stare
sulle nuvole
o per
aria
,
cioè essere in
grounding
, altro concet-
to fondamentale della bioenergetica
che in italiano può essere tradotto
con la parola
radicamento
. Stare con
i piedi ben piantati a terra in senso
letterale e simbolico significa sapere
dove si è e perciò sapere chi si è, assu-
mendosene a pieno la responsabilità.
“
In un senso più ampio il
“grounding”
rappresenta il contatto di un individuo
con la realtà base della sua esistenza,
egli è il suo corpo …e perciò è consa-
pevole delle sue sensazioni e delle sue
emozioni e tutto ciò aumenta il senso
della propria sicurezza
” (Lowen, 2004).
TRE AREE FUNZIONALI
NELL’UOMO
Per proseguire, passando ora a par-
lare di autoconoscenza, dobbiamo
abbandonare le innumerevoli dira-
mazioni scientifiche ormai riservate
agli specialisti di settore e ricorrere
ad un modello che aiuti a compren-
dere e descrivere la percezione di
sé e del proprio stare nel mondo, a
partire dall’esperienza del soggetto
come uomo comune, non con un
linguaggio tecnico, ma con un lin-