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ORIENTAMENTO
possono funzionare a livelli diversi.
In primis, evidenziamo l’intelligenza
istintiva
cioè quella potente capaci-
tà di interagire velocemente ed effi-
cacemente con l’ambiente grazie a
circuiti di stimolo–risposta e di predi-
sposizioni più o meno automatiche,
acquisite dall’evoluzione della specie
e trasmesse a ciascun individuo per
via genetica ed ereditaria. Ad esem-
pio, si pensi allo sviluppo motorio del
bambino o alle modalità di appren-
dimento della lingua madre, che, su
predisposizioni genetiche, si attiva
in modo spontaneo per imitazione e
interazione con gli adulti nella cultura
di appartenenza. Gli apprendimenti
del centro motorio sono governati
prioritariamente da processi imitativi
e dall’interazione casuale con l’am-
biente, poi dal rafforzamento tramite
esercizio pratico per prove ed errori e
dai circuiti di feedback correttivi. La
memoria del centro motorio è di tipo
implicito e inconsapevole (memoria
di procedure motorie semplici e com-
plesse, memoria di riflessi condiziona-
ti,
priming,
cioè associazione tra uno
stimolo/evento e il successivo), già
presente nel feto e nel neonato, conti-
nua a svolgere un ruolo fondamentale
nella vita dell’individuo anche dopo la
maturazione delle strutture corticali
(3° anno di età circa) che sostengono
la memoria dichiarativa o esplicita,
consapevole e intenzionale, propria
invece dei processi mentali consci.
Il centro motorio-istintivo ha una
sua specifica bipolarità che ne re-
gola tutta l’azione e che si fonda sui
principi del piacere–dolore, soddi-
sfazione-insoddisfazione di un qual-
che bisogno fisiologico o vitale. Va
inoltre ricordato che appartiene a
questa area tutta la molteplicità di
azioni, abitudini e comportamenti
acquisiti ed eseguiti in modo più o
meno automatico in tutti i contesti
della nostra vita, come camminare,
fare sport, guidare, leggere, scrivere e
parlare, ecc. Moltissime attività e com-
petenze, all’inizio acquisite intenzio-
nalmente con lo sforzo e l’attenzione
della mente, per diventare efficienti
devono gradualmente passare sotto
il controllo del centro motorio, che
lavora ad una velocità superiore nei
compiti suoi propri. Immaginate se
dovessimo governare con la volontà
i singoli movimenti, come ad esem-
pio: guidare l’automobile nel traffi-
co, scendere di corsa una rampa di
scale, battere velocemente un testo
al computer. Il centro motorio può
anche continuare l’azione per iner-
zia, in modo meccanico, scollegato,
reattivo, ripetitivo o solo imitativo
nei casi in cui facciamo mancare la
dovuta attenzione o consapevolezza
alla nostra azione. Non sempre ciò
che è positivo o auspicabile come, ad
esempio, quando la lettura di un testo
prosegue automaticamente anche
quando non c’è alcuna comprensio-
ne da parte della mente, impegnata
altrove a seguire il flusso dei pensieri.
Marisol - Paesi Baschi,
Anni ’50 (R.T.)
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