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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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nelle diverse loro sfumature e nelle si-
tuazioni di vita reale; solo dopo, in via
aggiuntiva, possono essere oggetto
di conoscenza nominale, di classifi-
cazione, di discussione, di controllo,
di gestione. In realtà le emozioni e i
sentimenti riempiono e dominano la
nostra vita, in famiglia, nelle relazioni,
con gli amici, nei viaggi, nel tempo
libero e nello svago, allo stadio, sui
banchi di scuola, nei luoghi di lavo-
ro, alla TV e nei film, ecc. Il problema
fondamentale, prima di imparare a
gestirle, è quello di imparare e vederle,
mentre sono in azione in noi, a capire
dove ci stanno portando, o vogliono
portarci, a collegarle sempre di più e
sempre meglio alla nostra vita reale.
Compito del centro emotivo è quello
di farci entrare in contatto immediato
con le reazioni del nostro corpo, farci
comprendere e interagire velocemen-
te con gli altri ed i contesti, mantener-
ci aderenti al presente. In definitiva è
il cuore, metaforicamente parlando,
lo strumento privilegiato per connet-
tere pensiero e azione per una vita
guidata da una direzione personale
autenticamente etica e non da regole
morali o ideologie eteronome. Per
tali motivi le azioni orientative dirette
alle fasce giovanili devono avere as-
solutamente un carattere educativo
ampio, per assolvere alla funzione
preventiva. Le nuove competenze
chiave di cittadinanza (imparare ad
imparare/progettare/comunicare/col-
laborare e partecipare/agire in modo
autonomo e responsabile/risolvere
problemi/individuare collegamenti
e relazioni/acquisire ed interpretare
l’informazione), previste dalla rifor-
ma ministeriale come abilità in uscita
dalla scuola dell’obbligo certamente
vanno in questa direzione, anche se
rischiano di rimanere astratte e ce-
rebrali, se non vengono predisposte
modalità e contesti alternativi alla sola
didattica disciplinare, per esercitarle
e motivarle.
Non bisogna peraltro pensare che
per attivare questo processo di inte-
grazione siano necessarie condizioni
educative eccezionali: si può lavorare
a diversi livelli, in base alle condizioni
e opportunità presenti negli specifici
contesti educativi, orientativi o con-
sulenziali.
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Figura 2:
Valore dell’integrazione
1...,18,19,20,21,22,23,24,25,26,27 29,30,31,32,33,34,35,36,37,38,...138
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