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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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IL CENTRO EMOZIONALE
Presiede alle funzioni emotive e af-
fettive nel loro insieme, comprese le
forti interconnessioni con le percezio-
ni del centro motorio-istintivo e con
le rappresentazioni mentali di quello
intellettuale. Le emozioni sono stati
mentali, ghiandolari emotori associati
a modificazioni psicofisiologiche, a
stimoli interni o esterni, naturali o ap-
presi. In termini evolutivi, o darwinia-
ni, la loro principale funzione consiste
nel rendere più efficace la reazione
dell’individuo a situazioni in cui è ne-
cessaria una risposta immediata ai fini
della sopravvivenza, reazione che non
utilizzi, quindi, processi cognitivi ed
elaborazione cosciente. Le emozioni
rivestono anche una funzione rela-
zionale (comunicazione e compren-
sione delle reazioni psicofisiologiche
proprie e degli altri) e una funzione
autoregolativa (comprensione delle
proprie modificazioni psicofisiologi-
che). Le emozioni presentano sem-
pre tre componenti fondamentali:
l’espressiva–comportamentale esterna
,
che si manifesta attraverso posture
del corpo, espressioni facciali e mo-
difiche della voce,
la
fisiologica inter-
na
associata al rilascio o inibizione
di vari neurotrasmettitori e ormoni
che determinano l’attivazione e la
modifica di diverse componenti del
sistema nervoso autonomo, come
ad esempio, battito cardiaco, pres-
sione arteriosa, respirazione, reazioni
gastro-intestinali, sudorazione, ecc. e
infine
la
componente soggettiva
cor-
rispondente al sentimento interiore
associato allo specifico stato emo-
zionale.
Anche il centro emozionale lavora
su principi bipolari suoi propri, quali
in particolare: attrazione/repulsione,
avvicinamento/evitamento, apparte-
nenza/estraneità, identificazione/non
identificazione. In termini di polarità
spesso il pensiero comune è portato
a dividere gli stati emotivi in positivi
e negativi, classificazione che, come
vedremo anche più avanti, non trova
riscontri fisiologici oggettivi, essendo
la natura, il significato ed il valore del-
le emozioni secondarie dovuti più ai
costrutti culturali e/o personali, che al-
la base biologica che li sostiene. Sim-
bolicamente, secondo la tradizione, il
luogo delle emozioni, viene individua-
to nel cuore e nelle regioni del plesso
solare, anche se la neurofisiologia ha
poi spostato nell’area del cervello, de-
nominata sistema limbico, le strutture
che coordinano i circuiti neuronali e
i neuro trasmettitori che scatenano
un’emozione o sostengono un senti-
mento. Oltre a questa parte antica del
cervello, comunque coinvolta anche
nei processi di coscienza superiori,
la corteccia cerebrale, sviluppatasi
successivamente nel processo di
evoluzione dei mammiferi e dell’uo-
mo, svolge un ruolo fondamentale
nella gestione delle emozioni. “
Come
la mente non può più essere separata
dal corpo così gli stati emotivi non sono
separabili dal pensiero. Infatti emozioni
e sentimenti non solo sono collegati con
la maggior parte dei circuiti corticali
superiori, ma ne fanno talmente parte
integrante che la loro assenza, per le-
sione, droga, malattia o inibizione, ne
altera il corretto funzionamento”,
così
sostiene il neuro-scienziato Antonio
Damasio (1994), nel suo famoso libro
“
L’errore di Cartesio
”.
Nella vita di tutti i giorni le emozioni
svolgono un ruolo fondamentale, che
va bene al di là di quella funzione di
base, nata per assicurare la soprav-
vivenza del singolo individuo e di
conseguenza la sopravvivenza della
specie. Il nostro centro emozionale
è in grado, quando lavora in modo
e con l’energia appropriata, di for-
nirci una forma di intelligenza e di
comprensione di sé, degli altri e del
mondo, diversa e complementare
a quella deputata al fare del centro
motorio-istintivo e a quella analitica
del centro intellettuale. Con le emo-
zioni possiamo sentire e comprendere
globalmente e molto più velocemen-
te che con il pensiero, il senso ed il
valore delle cose, la bellezza, l’amo-