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ORIENTAMENTO
Ospizio di Tarcento,
Anni ’50 (R.T.)
meglio ed in modo integrato tutte
le potenzialità, operative (fare), af-
fettive (sentire) e riflessive (pensare),
laddove la cultura occidentale valo-
rizza e spinge invece verso il pensiero
astratto e convenzionale.
A conclusione porremo la questio-
ne, certo non semplice, se e come, in
un discorso nuovo sull’orientamento
(non più esclusivamente scolastico e
professionale, ma anche personale
e di vita), possa entrare il tema della
consapevolezza, sia come strumento
di scelta, sia come obiettivo autono-
mo per uno sviluppo pieno del sé,
parzialmente indipendente dagli
eventi e dal condizionamento sociale.
COSTRUIRE E
RICOSTRUIRE IL SÉ
E LE IDENTITÀ
In molti ambiti scientifici e nei
documenti istituzionali per l’orien-
tamento emerge potente l’invito a
favorire nelle persone il riconosci-
mento e il potenziamento delle risor-
se personali e lo sviluppo di capacità
utili per interagire con gli ambienti
complessi e articolati della società
odierna inmaniera positiva, offrendo
loro esperienze di autoconoscenza,
dove ricomporre pensieri, azioni ed
emozioni che punteggiano la loro
vita. Anche sul versante operativo
vengono proposti nuovi modelli ido-
nei a cogliere nello specifico proprio
queste istanze così vitali per gli indivi-
dui. Tra i numerosi paradigmi propo-
niamo all’attenzione il “
life designing
couselling
”, quale punto di conver-
genza di molti filoni della psicologia
dell’orientamento, che in questi anni
hanno affrontato le dinamiche del
cambiamento, ponendo grande enfa-
si sia al processo di costruzione delle
identità in costante interazione con
l’ambiente, sia a organizzare l’unicità,
la coerenza e la continuità del sé.
Alla base del paradigma trovia-
mo due modelli teorici, quello di
Guichard basato sulla costruzione
di sé e quello di Savickas incentra-
to sulla costruzione professionale
career construction
”, entrambi rien-
tranti nella matrice epistemologica
del costruttivismo sociale (Di Fabio,
2009). Secondo questa teoria l’indivi-
duo costruisce la propria conoscen-
za nel contesto socioculturale in cui
agisce, e pertanto il linguaggio e le
interazioni rivestono un ruolo cardine
nell’apprendimento, che viene visto
come un processo di costruzione di
significati negoziati con gli altri e non
una mera acquisizione di conoscenze
esistenti a priori. Le modalità con cui
le persone si muovono nel mondo
sono governate dagli schemi che
anticipano gli avvenimenti e queste
anticipazioni (costrutti) sono verifica-
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