QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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di informazioni relative al mondo
del lavoro, di bambini di questa fa-
scia d’età. In questo secondo studio,
infatti, venivano confrontate le ri-
sposte di tre diversi campioni d’età
di studenti (scuola primaria N=134,
secondaria di primo grado N=607
e universitari N=176, del contesto
americano) rilevando come i ragaz-
zi più piccoli erano quelli che più
spesso fornivano risposte maggior-
mente indifferenziate rispetto gli
altri (ad esempio, studenti frequen-
tanti la scuola primaria spesso forni-
vano risposte come “Mi piace tutto”,
senza un riferimento specifico ad
attività o azioni particolari).
Tale caratteristica, è stata riscon-
trata da questi Autori, gradualmen-
te in diminuzione rispetto i due
gruppi successivi (scuola secondaria
di primo grado ed universitari), mo-
tivo che li ha condotti a presuppor-
re uno sviluppo delle conoscenze e
degli interessi progressivo nell’arco
di questa fascia d’età e un conse-
guente adattamento della struttura
RIASEC a partire dall’età dei 12-14
anni. Infatti, mentre per i bambini
più piccoli non sono stati in grado
di individuare una strutturazione
degli interessi aderente al modello
di Holland, tale adesione è stata, in-
vece, riscontrata nettamente per gli
studenti universitari.
La ricerca di Tracey e Ward (1998),
inoltre, ha messo in evidenza come
i soggetti frequentanti la scuola pri-
maria tendano a classificare i propri
interessi a partire dalla distinzione
tra attività legate al contesto sco-
lastico e attività extra-scolastiche,
nonché ad una differenziazione tra
quelle che solitamente vengono
svolte dai maschi e quelle che, inve-
ce, sono considerate più prettamen-
te femminili (stereotipo di genere).
Tali preferenze sono fortemente
ancorate a scelte di tipo molto re-
alistico e, come già indicato, piut-
tosto generico; un atteggiamento
che, anche secondo questo studio,
andrebbe via via diminuendo con
l’aumentare dell’età degli studenti.
I dati raccolti sugli studenti uni-
versitari, infatti, hanno dimostra-
to una forte aderenza al modello
proposto da Prediger (1981), che,
a partire dal RIASEC di Holland, ha
individuato due dimensioni ad esso
legate (figura 2).
In riferimento a tale modello, i
bambini della scuola primaria in-
vece di pensare ai propri interessi
a partire dall’asse Persone/Cose,
si focalizzano sul “Chi svolge que-
sta attività?” in termini di mansioni
considerate maschili o femminili e,
invece, per quanto riguarda la di-
stinzione che comunemente fanno
gli adulti tra Dati/Idee, essa lascia
posto alla domanda “Dove viene
svolta questa attività?” con distin-
zione tra ciò che si svolge a scuola
e ciò che avviene fuori da essa. Gli
studenti più grandi, invece, tendo-
no a classificare i propri interessi e
le attività preferite seguendo le di-
mensioni Persone/Cose o Dati/Idee,
dimostrando anche una maggior
capacità di astrazione rispetto gli
studenti più piccoli.
Coinvolgendo, così, studenti di
fasce d’età diverse, gli Autori hanno
potuto fare un confronto rispetto
le risposte che i ragazzi fornivano
all’ICA-R (
Inventory of children’s ac-
tivities
), tracciare un profilo di come
interessi e percezioni di competen-
za si sviluppino nel tempo e giunge-
re alle seguenti conclusioni (Tracey
e Ward, 1998):
le strutture di interesse e perce-
zione di competenza (analizzate
sempre secondo il modello di
Holland) sono abbastanza simili
tra loro, tra maschi e femmine e
variano con l’età;
l’aderenza al modello RIASEC è
correlata positivamente con l’età
dei soggetti;
ci sono delle variazioni nei pun-
teggi medi tra maschi e femmine
per ciascuna area;
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