quaderno 38 - page 75

ORIENTAMENTO E SCUOLA
INTRODUZIONE
Marco è un ragazzo di 19 anni che
viene in consultazione dallo psicolo-
go perché intende lasciare l’univer-
sità. Nonostante abbia interesse per
la materia che studia, si rende conto
che sta ore sui libri senza profitto e,
cercando di spiegarmi cosa gli suc-
cede quando cerca di concentrarsi e
studiare, mi dice: “
Mi metto davanti
al libro con le migliori intenzioni, poi
però il pensiero va e mi faccio dei film,
dottore cosa ne pensa
?”. Racconta i
pomeriggi in cui, pur cercando di
concentrarsi sul libro che ha davan-
ti, la sua mente vaga su immagini
che lui chiama “
i miei film
”. Si tratta
per lo più di costruzioni e imma-
ginazioni dove lui è protagonista
insieme a personaggi che solo in
parte ricordano quelli della sua re-
altà; costruisce delle sceneggiature
che rimandano al romanzo familia-
re, nota rappresentazione mentale
di un contesto familiare diverso da
quello proprio, dove Marco speri-
menta le sue idee e le sue fantasie
attraverso costruzioni di incontro
con l’Altro assolutamente lontane
dalla sua realtà. Di fronte a questi
temi, una delle prime domande
che suscitano le rappresentazioni
di Marco è quella di dare un senso
a queste sue fantasie così presenti
nella sua mente che lo distolgono
dallo studio e da ciò che rappresen-
ta il suo principale impegno.
Si tratta di costruzioni creative
dove seguire gli stimoli del Marco-
regista per capire il senso delle sue
rappresentazioni mentali e rimane-
re colpiti dalle sue capacità di co-
struire sceneggiature originali? O
si tratta di film realizzati per un bi-
sogno di auto-consolazione che lo
porta ad immaginare vite parallele
per non guardare la propria vita che
è bloccata, stagnante, senza nessu-
na progettualità futura? E inoltre,
quanto sarebbe doloroso per Marco
considerare in modo più realistico
la sua realtà messa a confronto con
le sceneggiature più ricche dei suoi
film privati?
Questo argomento era già sta-
to trattato da Freud nel 1907 ne “
Il
poeta e la fantasia
” dove parlava
del fantasticare dell’adolescente sia
come capacità creativa paragonata
all’arte del poeta, sia come attività
autoconsolatoria che il padre della
psicoanalisi legava alle fantasie ad
occhi aperti e che avevano uno scar-
so impatto nella realtà. Le creazioni
intellettuali e le passioni, spesso
presenti negli adolescenti, possono
avere un risvolto a volte creativo,
anche se in altri casi rappresentano
una fuga in fantasie consolatorie e
regressive.
CREATIVITÀ,
CONFORMISMO E FALSI
MITI IN ADOLESCENZA
DIFFICOLTÀ DECISIONALI DA
SOVRACCARICO DI INFORMAZIONI
Pietro Defend
Clara Furlan
e competenze
intellettuali
e le passioni
degli adolescenti
possono avere un
risvolto creativo
anche se a volte
sfociano in
fantasie consolatorie
e regressive
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