quaderno 38 - page 77

ORIENTAMENTO E SCUOLA
visione ottimistica è crollata. Dio è
davvero morto e i suoi eredi (scienza,
utopia e rivoluzione) hanno mancato
la promessa. Inquinamenti di ogni
tipo, disuguaglianze sociali, disastri
economici, comparsa di nuove ma-
lattie, esplosione di violenza, forme di
intolleranza, radicamento di egoismi,
pratica abituale della guerra hanno
fatto precipitare il futuro dall’estrema
positività della tradizione giudaico-
cristiana all’estrema negatività
”.
Ciò non può che generare un
senso pervasivo di impotenza e in-
certezza che ci porta a rinchiuderci
in noi stessi, a vivere il mondo non
più come una promessa (come nei
trent’anni gloriosi successivi alla
guerra), ma come una minaccia.
I giovani attualmente vengono
educati come se questa crisi non
esistesse, ma la fede nel progresso
è stata ormai sostituita dal futuro
cupo, dalla brutalità che identifica
la libertà con il dominio di sé, del
proprio ambiente, degli altri. Tutto
deve servire a qualcosa e questo
utilitarismo si riverbera sui più gio-
vani e li plasma.
L’ADOLESCENZA:
IL PERIODO DELLA VITA
MAGGIORMENTE
ESPOSTO AI CAMBIA-
MENTI DELL’EPOCA
POST-MODERNA
L’adolescenza, nella nostra cultu-
ra, rispetto all’infanzia, si presenta
come un momento evolutivo di
maggior completezza sul piano
dello sviluppo di personalità e del-
le competenze sociali; nello stesso
tempo, è un periodo della vita in cui
sono aperte ancora tutte le possibi-
lità, in cui dunque non si è ancora
realizzata quella restrizione delle
prospettive esistenziali che connota
l’età adulta.
Però l’adolescenza, con apparente
paradosso, può anche essere vista
come una involuzione rispetto a
determinate acquisizioni raggiunte
nel periodo infantile. In questo sen-
so, sul piano cognitivo, lo sviluppo
della logica aristotelica avviene a
scapito di logiche infantili ‘altre’ ri-
spetto a quella basata sul principio
di non contraddizione: ciò rappre-
senta un impoverimento rispetto
alla ricchezza di possibilità rappre-
sentative e simboliche che carat-
terizzano il pensiero infantile e che
continuano ad essere attive nell’in-
conscio degli adulti.
Inoltre, questa fetta di umanità,
per sue caratteristiche intrinseche
di vitalità e precarietà sociale, si se-
gnala anche come la più esposta,
nei suoi aspetti positivi e negativi,
agli effetti di trasformazione che la
complessità dell’epoca post-moder-
na impone. Ad esempio, la crescen-
te mercificazione dell’esistenza, di
per sé costitutiva della società dei
consumi, fa degli adolescenti un
soggetto sociale particolarmen-
te fragile, in quanto privilegiato
gruppo-target
. Diventa un’impresa
molto impegnativa per i giovani e
i loro genitori sottrarsi alle logiche
commerciali e di marketing che
tendono a schiacciare l’esistenza
dell’individuo a quella di consuma-
tore. I giovani rischiano di essere
stritolati dalla massiccia operazione
mediatica che tende a incentivare
il loro consumo di merci e prodotti
giovanili
rendendoli passivi e inca-
paci di reazioni personali o sogget-
tivamente critiche verso il mercato.
IL “MALESSERE DA
SOVRACCARICO DI
INFORMAZIONI”
L’attualità si presenta oggi come
flusso continuo di dati: si pensi alla
grande diffusione di smartphone
che permettono di connettersi a in-
ternet ovunque ci si trovi e a tutte
le applicazioni attraverso le quali il
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