QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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L’“EPOCA DELLE
PASSIONI TRISTI”
Molti autori hanno definito il no-
stro tempo come
epoca delle passio-
ni tristi
, dove il riferimento non è al
dolore o al pianto, ma all’impoten-
za, alla disgregazione e alla man-
canza di senso, che fanno della crisi
attuale qualcosa di diverso dalle al-
tre a cui l’Occidente ha saputo adat-
tarsi, perché si tratta di una crisi dei
fondamenti stessi della nostra civil-
tà. Inoltre, l’incapacità della cultura
occidentale di produrre una critica
reale alle dinamiche in atto, non fa
che rendere queste crisi ancora più
angoscianti e minacciose.
Progresso e rivoluzione sono ca-
tegorie costitutive della modernità:
è l’individuo che acquisisce gra-
dualmente centralità emergendo
dal “cosmo” medievale di “corpi” e
“ordini” prestabiliti. Rompe i legami
antropologici, sociali e culturali che
lo tenevano protetto in uno spazio
e in un tempo ben noti. L’esito fina-
le è però preoccupante: l’individuo
appare oggi stretto fra solitudine e
conformismo, fra atomismo e mas-
sificazione. Scrive Elena Pulcini, in
un saggio dal titolo significativo,
“
L’individuo senza passioni
”, che l’età
moderna “
spezza ogni legame: sia
quello tra l’individuo e i propri avi e
discendenti, sia quello tra l’individuo
e i propri contemporanei
”.
Stampelle o toppe di vario tipo
sono di volta in volta proposte da
politici, ambienti scientifici, vari
gruppi di base, che tra denunce
fondate o pretese risibili provano
a riprendere in mano la “coperta a
brandelli” della storia contempo-
ranea. Purtroppo, prevalgono ten-
denze disgreganti e differenzialismi,
di parti che pretendono di incarnare
il tutto. La capacità di considerare il
molteplice senza subordinarlo agli
interessi o alla visione di una parte
resta utopica, per cui è facile la rica-
duta in derive ideologiche violente
o inconsistenti.
Appare un ribollio che non riduce
perdita di senso e paure, che ten-
dono a produrre in tutti i soggetti,
compresi quelli che si occupano di
cultura e di scrittura poetica in par-
ticolare, spinte regressive autocen-
trate, in cui la pulsione epistemo-
filica, anziché sviluppare desiderio
di conoscenza del mondo esterno
(quella che Freud chiama
libido og-
gettuale
), tende a regredire verso
una
libido narcisistica
. Infatti, come
scrive Umberto Galimberti ogni
Pietro Bianchi,
manicomio di Sant’Osvaldo,
1976
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