Quaderno 36 - page 87

SPAZIO APERTO
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do parliamo la stessa lingua. Siamo
vicini, ma anche molto, troppo lon-
tani. Spesso, forse come gli abitanti
di Babele, ci sentiamo soli e vuoti.
Questo senso di vuoto, in molti gio-
vani si fa depressione e induce il ri-
corso a varie forme di compensazio-
ne (dall’uso di droghe, alcool, azioni
compulsive di vario tipo, ecc). Diffu-
so appare il bisogno di significato, di
senso, di profondità. Soddisfare tali
bisogni equivale ad andare nella di-
rezione della felicità autentica. La
nostra società è piena di divertimen-
to fasullo, desiderio di possedere
oggetti in senso bulimico ma scar-
seggia di felicità. Per raggiungerla il
percorso è difficile, è necessario
guardarsi dentro, contattarsi. Nessu-
no può uscirne indipendentemente
dagli altri, tutto è collegato con tut-
to in modo sempre più interdipen-
dente. Sarà un cammino, un viaggio
faticosoma ogni governo, così come
ogni educatore, ogni individuo, ha il
dovere di svegliarsi e di rimboccarsi
le maniche ed iniziare con il primo
passo, e poi quello successivo e an-
cora uno e poi…un altro. Come dice
chi va per mare, non resta che issare
le vele, levare l’àncora e augurarsi
buon vento.
Elisabetta Damianis
Sociologa e Gestalt Counsellor
Istituto Alta Formazione Lionardo
Gorizia
NOTE
1
La vicenda: la ricorrente, una
cittadina italiana di origine
finlandese, chiede che il crocefisso
presente nelle aule scolastiche sia
tolto in nome del principio di laicità
dello Stato. Dopo varie sentenze
(Corte Costituzionale, Tar del Veneto,
Consiglio di Stato) con esito
negativo, la Corte di Strasburgo le dà
ragione. La sentenza della Corte
recita: “
La presenza del crocifisso, che è
impossibile non notare nelle aule
scolastiche, potrebbe essere facilmente
interpretata dagli studenti di tutte le
età come un simbolo religioso.
Avvertirebbero così di essere educati in
un ambiente scolastico che ha il
marchio di una data religione. Tutto
questo potrebbe essere incoraggiante
per gli studenti religiosi, ma fastidioso
per i ragazzi che praticano altre
religioni, in particolare se
appartengono a minoranze religiose o
sono atei.(…)La Corte non è in grado
di comprendere come l’esposizione,
nelle classi delle scuole statali, di un
simbolo che può essere
ragionevolmente associato al
cattolicesimo, possa servire al
pluralismo educativo che è essenziale
per la conservazione di una società
democratica così come è stata
concepita dalla Corte costituzionale
italiana”.
Tale sentenza, che tra l’altro
prevede un risarcimento di
cinquemila euro da parte dello Stato
italiano alla signora in questione, è
stata poi impugnata dal governo
italiano, gli esiti sulla questione sono
ancora incerti.
2
Psicoterapeuta, padre della Gestalt
Therapy
3
G. Simmel, definisce il concetto di
diversità e mimesi. In
“Lo straniero”
, Il
Segnalibro, 2006.
4
R. Panikkar “
Pace e interculturalità,
una riflessione filosofica”, Jaca Book,
Milano 2000;
definisce dialogo
dialogale il confronto con l’Altro che
non vuole con-vincere l’interlocutore
ma si fonda sulla reciproca
comprensione.
5
Il concetto di mappa
rappresentazionale è legato alla PNL
(Programmazione neurolinguistica)
che considera la visione del mondo
di ognuno di noi, formatasi
attraverso le nostre esperienze, una
rappresentazione (una mappa
appunto) più o meno vicina alla
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