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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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la come nelle biblioteche ed in altri
luoghi pubblici. La sentenza della
Corte di Strasburgo rimanda a tale
concezione. A questo punto pare
necessario chiedersi se esistono al-
tre tipologie di spazio pubblico
compatibili con la democrazia. Per-
sonalmente mi chiedo se esistono
altre tipologie che oltre ad essere
compatibili con la democrazia per-
mettono di non disperdere il valore
del significato universale, insito nei
simboli di ogni cultura. La possibili-
tà di coniugare spazio pubblico e
democrazia senza rischiare di di-
sperdere significati universali, si può
scorgere nel considerare lo spazio
pubblico non più neutro, ma di tut-
ti. In questo caso, tutti i simboli,
espressione delle identità culturali
presenti in quello spazio, in quella
classe, possono venire liberamente
espressi. L’idea è di aggiungere anzi-
ché di togliere, di condividere anzi-
ché escludere. Decidendo di volta in
volta sulla base delle esigenze del
gruppo, al di là di sentenze, in quan-
to ritengo che una legittima pretesa
di un singolo possa essere tutelata
solo quando non toglie nulla agli al-
tri. Oppure, se tale singola pretesa
viene rappresentata dalla maggio-
ranza presente nello spazio pubbli-
co. In sostanza, il diritto di non fre-
quentare l’ora di religione cattolica
è sacrosanto fosse anche richiesto
da un’unica famiglia in Italia, ma il
diritto di togliere a tutti qualcosa
che c’è può essere espresso solo da
una maggioranza dopo un libero e
pubblico dibattito. In tal senso il
modello di spazio pubblico che ag-
giunge anziché togliere ha il van-
taggio che può essere richiesto an-
che da minuscole minoranze senza
togliere niente a nessuno.
QUALE SCELTA
EDUCATIVA?
La differente concezione di spazio
pubblico comporta specularmente
una diversa tipologia educativa.
Appare in tal senso importante por-
re in evidenza quelle che possono
essere le dirette conseguenze sul
piano educativo, e quindi sulla so-
cietà futura, di una scelta di campo
tra spazio pubblico neutro o di tut-
ti. Del resto anche la stessa senten-
za della Corte si interroga sulla mi-
gliore modalità che “
garantisca il
pluralismo educativo essenziale per
una società democratica”.
Iniziamo
dal primo con l’intento di valutare
quanto tale prospettiva riesce ad
avvicinarsi all’obiettivo esplicitato
dalla sentenza.
●
Lo
spazio pubblico viene consi-
derato neutro
e, come in Francia,
si vieta qualsiasi esposizione di
simboli culturali o religiosi nei
luoghi pubblici, e dunque anche
e soprattutto a scuola. Ricordo
Ciclo n. 4 ’61 / 62
tecnica mista e
collage su tela
1961 / 1962