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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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considerata uno degli obiettivi all’inter-
nodell’intercultura
, anche se non coin-
cide interamente con essa. In questo
ambito sono comprese anche tutte le
strategie attraverso cui si costruisce
l’alterità, che oggi devono mirare in
modo specifico a contrastare l'islamo-
fobia, l'antisemitismo e l'antizigani-
smo
1
.
L’educazione interculturale deve
comprendere la dimensione dell’anti-
razzismo, altrimenti si avrebbero istan-
ze pedagogiche “ingenue”, prive di con-
tatto con la realtà delle problematiche
della discriminazione
.”
“La complessità del problema del
razzismo nella società attuale richie-
de negli educatori, negli insegnanti e
nei genitori uno sforzo di acquisizione
di competenze, di capacità di osser-
vazione e soprattutto di responsabi-
lità che, a partire dalla conoscenza
personale, si concretizzi in progetti”
.
Ed è a partire da questo documen-
to che sono stati fissati gli obiettivi
del progetto:
promuovere la conoscenza delle
differenze e, allo stesso tempo,
una cultura del rispetto dei diritti
dei bambini e della solidarietà;
stimolare il bambino della scuola
primaria a valutare eticamente le
conseguenze del proprio agire,
sia sul piano personale che socia-
le, nei confronti delle comunità
Rom e Sinti;
affiancare il bambino all’uso sicu-
ro e consapevole degli strumenti
informatici e delle tecnologie del-
la comunicazione e dell’informa-
zione (uso di internet e naviga-
zione web).
SINTI E ROMDUE
COMUNITÀ AI MARGINI
I Rom e i Sinti sono presenti in
Italia sin dal XV secolo ed è da quel
periodo che vengono considerati
parte integrante della popolazione
e della storia italiana, tanto che un
numero rilevante di essi ne possie-
de anche la cittadinanza. Allo stesso
tempo, però, nella considerazione
comune e nel comportamento del-
le istituzioni, questa consapevolez-
za sembra essere del tutto assente:
essi sono percepiti come completa-
mente estranei alla società italiana,
la quale, soltanto in sporadici casi, si
adopera per metterli al riparo dalle
discriminazioni, dall'ostilità sociale
e dalla violenza razzista.
Per avere un'idea un po' più chia-
ra di queste comunità, bisogna ri-
cordare che quando si parla della
“popolazione” si parla di un mondo
molto eterogeneo che comprende
cittadini italiani, stranieri regolari,
profughi e stranieri irregolari. I Rom
e i Sinti hanno vissuto e continuano
a vivere nella nostra regione ai mar-
gini della società, sia fisicamente
che spiritualmente: essi continuano
ad essere protagonisti di vicende di
discriminazione e violenza e, forse,
è già tanto aver assistito, negli ulti-
mi anni, ad un progressivo sviluppo
del concetto di tolleranza (seppur
Costellazioni
serigrafia, 1972
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