QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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ra, con l’obiettivo di implementare
pratiche socio-terapeutiche per il
dialogo interculturale e la riduzione
del disagio nell’ambito della scuola
summenzionata.
La ricerca-intervento è stata orga-
nizzata per una durata complessiva
di tre anni. Ogni anno sono state se-
lezionate alcune classi (prime, secon-
de e terze) dell’Istituto, per svolgere
sia gli interventi socio-terapeutici
che quelli più prettamente di ricer-
ca e analisi scientifica. In totale sono
stati coinvolti circa 250 studenti, un
gruppo di 10-15 insegnanti, una ven-
tina di famiglie (le più interessate) e
una sessantina di mediatori culturali.
Gli interventi sono operativamente
partiti nel dicembre 2003 e si sono
conclusi nel giugno 2006.
I temi suddetti (capacità empa-
tiche, di dialogo con sé e gli altri),
sono stati affrontati con l’uso di
metodologie interattive che pre-
vedono l’utilizzo di
brainstorming,
role playing
, visualizzazioni, raccon-
ti metaforici, simulazioni, attività
esperienziali, attività di espressione
e contatto corporeo, piccole attivi-
tà teatrali. Tali metodologie sono
state integrate da modalità specifi-
catamente psico-sociologiche e so-
ciologiche: colloqui individuali, in-
terviste in profondità, osservazione
partecipante.
Inoltre, ai fini del “fissaggio”, della
ricodifica e della valutazione degli in-
terventi svolti, è stato somministrato
ai soggetti interessati un questio-
nario pre-intervento ed uno post-
intervento. In generale le modalità
utilizzate traggono ispirazione dalla
metodologia gestaltica-fenomeno-
logica e dallo stile del sociodramma
moreniano; in particolare, per la par-
te inerente l’analisi della struttura
emotiva si è tratto spunto dal meto-
do RET (terapia razionale- emotiva)
ideato da Ellis, che studia appunto i
meccanismi che sono alla radice del-
le reazioni emotive.
Sulla base dei dati raccolti nello
svolgimento degli interventi prece-
denti e da una presa in visione della
più recente letteratura scientifica ri-
levante sulla questione, si può sinte-
tizzare la situazione di sfondo su cui
si è operato nei punti seguenti:
●
Considerevole aumento della pre-
senza di studenti stranieri con rela-
tive problematiche di inserimento
(comprensione linguistica, moda-
lità relazionali, situazioni di disagio
familiare, situazioni traumatiche
dovute al cambiamento, ma an-
che al vissuto personale, in alcuni
casi senso di svalutazione legato
alle proprie origini con difficoltà
di scoprire gli aspetti positivi della
propria cultura di provenienza).
●
Trasformazione delle tipologie di
disagio presenti negli studenti pre-
adolescenti in maniera correlata
ai recenti processi di mutamento
sociale. Tali trasformazioni riguar-
dano per prima cosa: una “bifor-
cazione” tra varie forme di disagio
(psicologico, relazionale, emotivo,
sociale) e il rendimento scolastico.
Nel senso che le due dimensioni
non appaiono strettamente corre-
late. Un forte disagio, a vari livelli,
può essere correlato ad un buon
rendimento scolastico. Così come
un insufficiente rendimento sco-
lastico può essere correlato ad un
generale benessere psico-socio-
relazionale nello stare a scuola. In
altre parole, si nota l’incremento
di casi in cui “si sta male studian-
do bene” o “si sta bene studiando
male”. Indebolimento generale del-
la funzione genitoriale-familiare,
con relativo sovraccarico di altre
agenzie di socializzazione.
●
Maggiori esigenze di approcci in-
tegrati di prevenzione del disagio.
L’intervento in questione si è quin-
di attivato seguendo questi orien-
tamenti. Tutto ciò ha comportato
l’utilizzo di metodologie finalizzate
al lavoro sul gruppo classe, all’alfabe-
tizzazione emotiva ed in generale ad
un approccio che intende integrare
tutte le componenti che gravitano
attorno alla scuola (studenti, dirigen-
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