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ORIENTAMENTO E SCUOLA
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condaria di primo grado) e 6 al se-
condo ciclo (tre classi seconde e tre
classi quarte; Tabella 1).
I criteri adottati per la scelta delle
scuole hanno contemplato:
la presenza di scuole del primo e
del secondo ciclo secondo il dise-
gno sperimentale previsto a livel-
lo nazionale;
la presenza delle diverse tipolo-
gie di istituti scolastici del secon-
do ciclo (licei, istituti tecnici, isti-
tuti professionali);
la distribuzione omogenea delle
scuole nel territorio regionale;
la disponibilità delle scuole a par-
tecipare e collaborare alla buona
riuscita del progetto;
eventuali esperienze pregresse
degli istituti scolastici nell’ambito
dell’orientamento.
Hanno partecipato alla formazio-
ne e alla realizzazione del progetto
71 insegnanti
. Per quanto riguarda
la scuola primaria sono stati coin-
volti tutti i docenti dei moduli; per
la scuola secondaria, di primo e se-
condo grado, hanno partecipato
mediamente 6 docenti di ogni con-
siglio di classe. È da segnalare che
nel corso del progetto, in molte re-
altà scolastiche, il numero degli in-
segnanti coinvolti è aumentato nel
passaggio tra la prima e la seconda
unità di apprendimento realizzata
fino a raggiungere, in alcuni casi, la
quasi totalità dei consigli di classe.
LA FORMAZIONE DEI
DOCENTI: I PRESUPPOSTI
Nel progettare il percorso di forma-
zione dei docenti
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sono stati consi-
derati tre presupposti fondamentali
(Figura 1).
Il primo presupposto riguarda la
figura del docente inteso come pro-
fessionista riflessivo
ed enfatizza il
ruolo fondamentale della pratica
riflessiva e la necessità di indagare
l’epistemologia dell’agire profes-
sionale attraverso le azioni realiz-
zate nei contesto di lavoro. Il lavoro
con i docenti deve partire dalle loro
prassi, considerare i saperi d’azione
maturati al fine di farli emergere,
interrogarli per acquisirne maggio-
re consapevolezza e intenzionalità.
Tuttavia, come evidenzia Schön
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,
non sempre il professionista è in
grado di esprimere tutto ciò che
egli sa in quanto la conoscenza è
dentro l’azione, ha una natura taci-
ta, implicita nei modelli stessi che
guidano le pratiche quotidiane. In
questi casi, per riuscire ad esplici-
tarla, servono particolari dispositivi
di analisi delle pratiche che, mentre
l’azione ha luogo, consentono di
evidenziare le connessioni tra l’agi-
re pratico e la sua epistemologia,
di cogliere il senso di ciò che si sta
agendo e i suoi significati impliciti.
Secondo Altet, la professiona-
lizzazione si costruisce dai saperi
messi in atto e dalle pratiche effica-
ci in situazione attraverso processi
di razionalizzazione: il professioni-
sta è chi sa giustificare le proprie
azioni didattiche ed è autonomo e
Dualismo
tempera su cartoncino,
1963
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