ORIENTAMENTO E SOCIETÀ
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Mandala
pietra piasentina, 1968
prendendo qui alcune delle riflessioni
che ho avuto occasione di fare grazie
all’esperienza di partecipazione ai La-
boratori del progetto Interregionale
‘Comunità Virtuale dell’Orientamen-
to’, in particolare quello condotto dal
prof. Pier Giovanni Bresciani, propon-
go di fare riferimento a tre modalità
fondamentali:
●
●
Integrazione promossa dall’alto
,
quando il processo per l’integra-
zione fra i servizi di orientamento
è promosso e avviato da soggetti
istituzionali che, a livello locale o
nazionale, hanno responsabilità
generali di indirizzo e controllo e
non sonocoinvolti, inmododiretto,
nell’organizzazione ed erogazione
dei servizi stessi, ma piuttosto con
il compito di definire le politiche e
assegnare le risorse finanziarie ne-
cessarie per la loro attuazione;
●
●
Integrazione bottom-up,
quando il
processodi integrazione è promos-
so e pilotato dalle organizzazioni
stesse (Scuole, Centri per l’Impiego,
Agenzie formative, ecc.) che orga-
nizzano, progettano ed erogano
servizi di orientamento;
●
●
Integrazione per azione di un sog-
getto tecnico posto orizzontalmen-
te rispetto alle organizzazioni che
erogano servizi
, allorché l’azione
di promozione e sostegno all’in-
tegrazione è portata avanti da
un soggetto ‘terzo’ fra i soggetti
che erogano servizi e il soggetto
istituzionale che programma/co-
ordina/ finanzia; soggetto dotato
di un’autorità di tipo funzionale e
caratterizzato da una più genera-
le funzione specialistica di assi-
stenza tecnica agli operatori dei
diversi ambiti.
Come esemplificato nello schema
che segue (Tabella 1), ciascunamoda-
lità può caratterizzarsi per l’impiego
di leve e strumenti per l’integrazione
che, proprio in quanto più coerenti
con il ruolo, le funzioni e le compe-
tenze proprie del soggetto che attiva
il processo, avrannomaggiori possibi-
lità di essere efficaci.
Non ritengo che una configura-
zione di strumenti, e dunque una
modalità, fra quelle schematizzate,
di avvio del processo di integra-
zione, sia da ritenersi più valida
di un’altra o potenzialmente più
efficace. Piuttosto, ciascuna mo-
dalità serve, si integra e può esse-
re di supporto all’altra. Alla prima
categoria (integrazione promossa
dall’alto) sono riconducibili gran
parte dei progetti per la creazione
del sistema integrato dei servizi di
orientamento a titolarità regionale.
Parlando,come farò, dell’esperien-
za dell’Umbria intendo sostanzial-
mente portare un esempio concre-
to di tale modalità.