quaderni_34 - page 63

QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
34
61
COMESVILUPPARENEL
RAGAZZOLACAPACITÀ
DECISIONALE?
Arricchendo la creatività, la flessibilità
del pensiero, insegnandogli a risolvere
dasé leproblematichechegli si presen-
tano, stimolandolo all’osservazione, alla
critica, all’autocontrollo e all’impegno.
È importante che l’adolescente capi-
scachiaramentecosaproduceinlui inte-
resse individuandolo sia nell’area socio-
economica, sianella realtà scolastica.
Certo, non è sufficiente scegliere un
indirizzo di studio, ci vogliono anche le
competenzedibaseperaffrontarlo.
È compito dell’allievo diventare pro-
tagonista del suo processo di appren-
dimento/orientamento, supportato
dalle agenzie formative più significati-
ve a questa età: famiglie e scuola. Oggi
possiamo affermare che alcune pro-
fessioni sono in fase di trasformazione,
perciò occorre“ saper leggere”alcune
tendenze degli ambiti professionali e
riflettere sui propri orientamenti scola-
stici, prima e professionali, poi.
In breve, occorre che il ragazzo
impari a formulare un progetto com-
plessivo sul suo futuro all’interno del
quale confluiscono un piano genera-
le di vita e la propria carriera forma-
tiva e professionale. Ciascuno può
fare proprio un tale orientamento se
aiutato a procedere da educatori e
orientatori, gradualmente, verso una
serie di passaggi che possono essere:
1. la conoscenza di sé;
2. la realizzazione e l’applicazione di
ogni competenza;
3. l’adozione di atteggiamenti re-
sponsabili verso gli altri;
4. l’abitudine a vedere il tempo in sen-
so prospettico e dinamico;
5. l’abbandonodi atteggiamenti con-
flittuali e di critica non costruttiva.
Purtroppo, dall’osservazione, si dedu-
ce che la scelta di molti ragazzi sia ben
poco prospettica e che nasce da fattori
estremamenteoccasionali comel’infor-
mazione avuta dagli amici, la vicinanza
o, talvolta, la lontananza da una scuola,
la‘fama’di cui godono alcuni istituti.
Quali sono, dunque, le proposte
operative da praticare? È importante:
1. sensibilizzare tutti i docenti sul
problema dell’orientamento;
2. approfondire gli interventi con la
consulenza di operatori o esperti
orientatori;
3. interventi di operatori dell’orien-
tamento a favore degli alunni;
4. collaborazione tra docenti di me-
die inferiori e superiori;
5. analisi di percorsi con strumenti
valutativi idonei;
6. preparazione di docenti con il
ruolo di ‘referenti scolastici’ con
l’obiettivo di ‘consigliare’
.
CONSIDERAZIONI
CONCLUSIVE
Rimane indispensabile che le attività
di orientamento a favore degli alunni
vengano avviate fin dalla prima classe
della secondaria di I grado, poiché le
decisioni riguardanti la scelta debbono
maturare con gradualità e gli interventi
debbono essere calibrati in rapporto ai
momenti educativi. Bisognatenerepre-
sente che l’orientamento necessita an-
che di azione e consulenza soggettive.
La scuola potrebbe offrire un tale servi-
zio proprio attraverso i docenti referen-
ti, operatori chevannoadaggiungersi a
quelli dei servizi di orientamento.
Altro elemento da valutare è la scelta
socializzata, cioè aperta alla realtà colletti-
va. L’adolescente realizza se stesso, quan-
do comprende che il proprio progetto di
vita si concretizza in una relazione inter-
personale. Spesso, invece, la scelta espri-
me chiusuraverso il sociale; è frequente la
tendenza all’individualismo (voglio esse-
re indipendente, voglio far carriera, ecc.),
o all’utilitarismo (retribuzione…). La scel-
ta va ‘insegnata’come impegnodi costru-
zionecomune, poichénonbastaconvive-
re nella società, ma questa stessa società,
bisogna crearla continuamente insieme.
Carmela De Caro
Docente Ist. Comp. Casarsa della
Delizia (Pordenone)
1...,53,54,55,56,57,58,59,60,61,62 64,65,66,67,68,69,70,71,72,73,...124
Powered by FlippingBook