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ORIENTAMENTO E SCUOLA
24
CAMERACONVISTA
SULFUTURO
RIFLESSIONI SU TEORIE E PRASSI
DELL’ORIENTAMENTO
Marco Vinicio Masoni
PREMESSA
Venne in odio agli dèi Bellero-
fonte/ solo e consunto da tristezza
errava/ pel campo Aleio l’infelice, e
l’orme/ de’ viventi fuggìa
„. Un noto
difensore della cura farmacologi-
ca della depressione, in un suo li-
bro
1
, afferma che già in questi versi
dell’Iliade è presente una delle pri-
me descrizioni della depressione.
Per una abitudine che ha origine
nel Seicento, certe nostre riflessio-
ni storiografiche tendono a dare al
presente un valore retroattivo. Ciò
è noto, ma ci sfuggono solitamente
i modi e le ragioni di questo ‘agire’.
Esso, nel caso dell’esempio, vuo-
le farci credere di essere all’interno
di un percorso di progresso e che
quindi è una vera fortuna se oggi
possiamo curare la depressione,
malattia eterna (legata ai tempi
della biologia), con mezzi final-
mente adeguati. Se infatti si mo-
strasse che in passato la depres-
sione non c’era, che i problemi si
formano di pari passo con le parole
che cercano di renderli comunica-
bili, e che come le parole nascono
e scompaiono nel tempo, sarebbe
evidente che depressione è ter-
mine e realtà d’oggi, e non frutto
di una scoperta rincorsa da secoli.
Termine e condizione culturale,
‘sostenibile’ quindi con la cultura,
anziché col Prozac.
L’operazione di rendere il pre-
sente retroattivo provoca inoltre
importanti danni ad una conoscen-
za più seria del passato. Si pensi a
quel sentimento perduto chiamato
melancholia
’ nella sua accezione
cinquecentesca. Esso era tipico di
chi, in quegli anni nei quali si stava
capovolgendo la posizione dell’uo-
mo nell’universo, perdeva la fede.
Un sentimento quindi storicamente
determinato, profondamente lega-
to a quel tempo e a quei drammi.
Oggi esso, con una mano di biacca
data da artigiani senza maestro, vie-
ne tolto dal suo tempo e trasforma-
to in ‘depressione
ante litteram
’.
Non solo il passato è stato riassor-
bito, anche le emozioni del presen-
te, sfoltito il vocabolario, vengono
raccolte nella grande semplificazio-
ne depressiva. “
La tristezza è stata
ammazzata: i tristi amori, scompar­si.
Non esiste più nemmeno come paro-
la, cancellata dall’ uso corrente. Morti
anche termini come ‘inquietudine
(l’inquieto è il mio cuore finché non
riposa in Te’ di Agostino); come ‘ane-
lito’, ‘disperazione’ (disperata attesa).
Tutto è stato buttato dentro depres-
sione e depressione si coniuga neces-
sariamente ad antidepressivo. Il de-
mone sconfitto dal Bene dei farmaci,
dalla chimica, dalle formule magiche
uscite dai laboratori scientifici delle
grandi indu­strie farmaceutiche. La
lotta tra il male, la depressione, e il
rientare?
Presto detto:
sapere dov’è
l’Oriente,
il sole che sorge.
Cioè, fuor di
metafora,
trovare
la via giusta
O
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