ORIENTAMENTO E SCUOLA
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Piatto
ceramica, 1958
meno, però, la scuola del nozioni-
smo ingenuo, oggi voglio che tu
pensi, ma a modo mio!).
La scuola moderna infatti provie-
ne da un’esperienza almeno biseco-
lare nella quale tutto era funzionale
al passaggio di
saperi comandati al
maggior numero possibile di bambi-
ni e ragazzi,
cioè saperi funzionali al
mantenimento dell’identità di na-
zione che si stava allora affermando.
L’aula era (e rimane) il suo luogo,
luogo della classe, dei banchi, della
cattedra e del silenzio. La lezione
era (ed è) unidirezionale, i saperi co-
mandati non si discutono, si bevo-
no. All’insegnante agli inizi (gli inizi
sono sempre più leggibili e meno
subdoli) non era dato l’incarico di
insegnare facendo pensare, anzi,
un eccesso di cultura era visto come
pernicioso: “
L’insegnamento delle
scuole magistrali si limitasse a quel-
la sfera in cui deve essere circoscritto;
perché, succedendosi i capi dell’am-
ministrazione della pubblica istruzio-
ne, non venisse per avventura loro il
talento d’innalzare il livello dell’istru-
zione dei maestri primari, per farne
diffonditori di un’eccessiva istruzione
generale, più ampia e più diffusa„
8
.
“
Dare a tutti gli ordini sociali la
medesima istruzione non è solo va-
nità, ma danno: ché un’istruzione su-
periore al bisogno ed al proprio stato
alimenta disordinati desideri, desta
passioni che non si possono soddi-
sfare, rende inquieti e scontenti, e
nutre di ambizione, di vanità e su-
perbia i nostri animi. Ma vi è un’istru-
zione necessaria a tutte le classi, or-
dinata a darci una chiara coscienza
della nostra dignità e de’ nostri dove-
ri, ed a formare la ragione pubblica,
che tempri e regga i moti inconsulti
dell’animo, e dia all’opinione un indi-
rizzo costante e sereno
„
9
.
Oggi questi testi farebbero scan-
dalo, infatti quella scuola sta finen-
do. Ma nemmeno oggi l’insegnan-
te e lo studente sono ancora del
tutto autorizzati a pensare (in ciò
il subdolo).
Le teorizzazioni su come fare col
gruppo classe si sprecano, dai diver-
tenti sociogrammi (un faticoso eser-
cizio grafico inventato per gli inse-
gnanti e usato dagli psicologi perché
agli insegnanti non serve), ai nobili
strumenti di analisi del gruppo ecc.,
fino ad esilaranti e laboriose letture
delle dinamiche del gruppo classe
che portano a conclusioni sorpren-
denti, questa per esempio:
se risulta
[dai grafici e dai calcoli] che la classe
non èmotivata, occorremotivarla
7
. Ed
è, in fondo, come se i due sposini si
mettessero a teorizzare su come ta-
gliare in modo ancor più efficace il
cosciotto di agnello, dando per scon-
tato che
debba
essere tagliato.
●
●
Persistenza della modalità dei sa-
peri comandati
(e preminenza
quindi del monologo. È sempre