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ORIENTAMENTO E SCUOLA
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classi terminali della scuola secon-
daria di primo grado. La scuola ha
un’azione fondamentale nel pro-
muovere nell’alunno competenze
propedeutiche necessarie a sapersi
auto-orientare e nel far maturare in
lui un atteggiamento e uno stile di
comportamento proattivo rispet-
to alla gestione della propria storia
personale. Queste competenze, di
natura più generale, vanno promos-
se attraverso una didattica orienta-
tiva in tutti i segmenti scolastici in
quanto costituiscono la base per
azioni più specifiche da condurre
anche attraverso il supporto di pro-
fessionalità diverse.
Nelle fasi iniziali del percorso sco-
lastico è possibile ottenere buoni
risultati grazie alla maggiore plasti-
cità degli studenti, all’enorme fidu-
cia che essi ripongono nei confronti
dell’adulto, allaminore resistenza nel
mettersi in discussione e nel ricerca-
re modalità diverse di apprendere, di
conoscere se stessi e il contesto nel
quale si opera. Inoltre, la stessa or-
ganizzazione della scuola primaria,
meno frammentaria e più attenta ai
singoli, con un approccio alla cono-
scenza unitario, facilita la messa in
atto di pratiche orientative centrate
sull’alunno. La scuola primaria divie-
ne così il segmento più importante
nel quale gettare le fondamenta sul-
le quali costruire, in fasi d’età più ma-
ture, interventi orientativi più speci-
fici e a più ampio raggio.
La seconda questione riguarda gli
scarsi
risultati ottenuti nella scuola
secondaria di primo grado
nella qua-
le, a differenza degli altri ordini sco-
lastici, si sono verificate minori dif-
ferenze tra il gruppo sperimentale e
il gruppo di controllo. Questo parti-
colare andamento dei dati potreb-
be dipendere dalle caratteristiche
del periodo di sviluppo (preadole-
scenza) e/o essere dovuto alle mo-
dalità organizzative della scuola se-
condaria di primo grado. Per quanto
attiene il momento evolutivo oc-
corre tener presente che si tratta
di un’età di transizione, di distacco
dall’infanzia e di passaggio, non
ancora avvenuto, all’adolescenza. È
un’età caratterizzata dalla ricerca di
una propria identità ed è contras-
segnata da notevoli irrequietezze
e tensioni fisiche ed emotive, non
sempre consapevoli nel soggetto.
In questa fascia d’età il processo di
orientamento rappresenta un mo-
mento fondamentale per suppor-
tare i singoli nella costruzione della
propria identità e per aiutarli a pre-
figurarsi un proprio progetto di vita,
scolastico e professionale. Nel fare
questo va considerato e valorizzato
il ruolo chiave giocato dai coeta-
nei, dei quali l’adolescente ha forte
bisogno e il ruolo dell’adulto, che
deve assumere significati e caratte-
ristiche diverse rispetto alla scuola
primaria. Nel progettare interventi
didattici occorre pertanto allineare
le esigenze particolari del preado-
lescente alle finalità della scuola in
modo tale da poter intercettare e
rispondere ai bisogni del singolo.
Oltre alle caratteristiche evolutive,
vanno esaminate le peculiarità cur-
ricolari, organizzative e gestionali
che caratterizzano la scuola secon-
daria di primo grado come condi-
zioni capaciti di rallentare o ostaco-
lare il percorso sull’orientamento.
Nel passaggio dalla scuola prima-
ria alla scuola secondaria di primo
grado l’alunno si trova a transitare
da un approccio tendenzialmente
pre-disciplinare, unitario e globale,
ad un approccio disciplinare, spes-
so estremamente disomogeneo e
frammentato al suo interno. Inoltre,
la scuola secondaria proprio per
questa sua centratura su specifici
progetti insegnativi, può lasciare
scoperte le dimensioni apprendi-
tive ed elaborative degli studenti,
in particolare quelle riferibili alle
proprie esperienze evolutive e alla
propria capacità di connettere e di
dare senso ai percorsi esistenziali e
scolastici. Vanno considerate inoltre
le resistenze dei docenti, talvolta
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