QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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Pescatori di gamberi
china e tempere, 1954
del gruppo sperimentale e in quelli
del gruppo di controllo. Inoltre, en-
trambi i gruppi percepiscono mi-
gliorata la
facilità relazionale
nelle
interazioni tra pari.
Ė degno di attenzione il dato che
evidenzia una sostanziale differen-
za tra i due gruppi: mentre il grup-
po sperimentale percepisce note-
volmente migliorato il rapporto
con i docenti, il gruppo di controllo
vive tale rapporto notevolmente
peggiorato; si denota in questo
modo la positività della funzione
tutoriale esercitata dai docenti.
Classe IV
Gli studenti di classe quarta per-
cepiscono accresciuta la loro
di-
sponibilità relazionale
: si vivono più
comprensivi nei confronti dell’al-
tro e propensi a collaborare posi-
tivamente ed efficacemente. Essi
inoltre, a differenza del gruppo di
controllo, avvertono rafforzate le
abilità e le competenze legate agli
apprendimenti scolastici anche se
sono coscienti che la loro prestazio-
ne potrebbe migliorare attraverso
un atteggiamento più responsabile.
Nei confronti dell’esperienza sco-
lastica, solo nel gruppo di control-
lo, diminuisce significativamente
l’atteggiamento verso la scuola:
gli studenti testimoniano un vissu-
to negativo rispetto all’ambiente
scolastico, al loro inserimento in
classe, ai rapporti sociali instaurati
con i compagni, alla disponibilità
ad adeguarsi alle esigenze degli
insegnanti e alla possibilità di con-
ciliare il tempo libero con gli impe-
gni scolastici.
Anche in classe quarta gli studen-
ti del gruppo sperimentale mani-
festano la positività della relazione
instaurata con i docenti a differenza
del gruppo di controllo dove la ten-
denza è significativamente negativa.
Infine, si definisconomeglio gli in-
teressi scolastico-professionali e la
scelta inizia ad essere il risultato di
processi decisionali più strutturati.
CONCLUSIONI
Recuperando le ipotesi che hanno
mosso lo studio, si può affermare che
pratiche didattiche centrate sull’alun-
no e finalizzate alla maturazione di
competenze di auto-orientamento
producono esiti visibili e sostanzia-
li negli alunni modificando alcune
importanti variabili che intervengo-
no nell’orientamento; ovviamente si
tratta di processi che necessitano di
periodi più lunghi per riuscire a realiz-
zarsi e a consolidarsi pienamente.
Dall’analisi complessiva dei dati
ottenuti emergono quattro que-
stioni di grande interesse da vaglia-
re per una ri-progettazione futura.
La prima questione, richiaman-
do
i migliori risultati conseguiti nella
scuola primaria
, riguarda l’impor-
tanza di agire pratiche didattiche
sin dall’inizio dei percorsi scolasti-
ci, rompendo prassi ampiamente
diffuse, che vedono l’orientamento
collocarsi soprattutto a partire dalle