ORIENTAMENTO E SCUOLA
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L’INDECISIONE
SCOLASTICO
PROFESSIONALE
ANALISI DEGLI STRUMENTI PER
L’ORIENTAMENTO
Eva Pertoldi
INTRODUZIONE
Chi opera professionalmente con le
persone o sulle persone è chiamato
continuamente a fare delle valutazio-
ni, ad elaborare giudizi, a prendere
decisioni: quando si intraprende un
progetto di ricerca, quindi, diventa
indispensabile ricorrere a strumenti
di misura appropriati. I test possono
essere un aiuto per scelte ed obiettivi
di ogni tipo, che possono andare dal-
la selezione degli individui per tipi di
attività, alla valutazione dell’efficacia
di un metodo formativo o di un in-
tervento terapeutico, all’accettazione
o al rifiuto di un’ipotesi scientifica. Il
valore e la superiorità dei test rispetto
ad altre procedure consiste principal-
mente nel fatto che essi, avvalendosi
di appropriate scale di misura, costi-
tuiscono criteri più obiettivi e rigorosi
rispetto alle semplici impressioni.
Anche se la parola “test” evoca
prevalentemente l’immagine di ma-
teriali cartacei, fascicoli o tavole a
cui rispondere, per test si intende
una procedura sistematica attraver-
so la quale viene presentato ad una
persona un insieme di stimoli (affer-
mazioni, domande, problemi, com-
piti) in grado di elicitare particolari
risposte valutabili ed interpretabili
quantitativamente sulla base di cri-
teri specifici o di predefiniti standard
di prestazione. Poiché le prestazioni
individuali ai test assumono un si-
gnificato e sono interpretabili solo
se confrontate con questi standard,
è necessario standardizzare, o tarare,
il test, il che significa somministrarlo
ad un ampio gruppo di soggetti stati-
sticamente rappresentativo della po-
polazione per la quale lo strumento
verrà usato (ad es. gli studenti delle
scuole medie superiori di II grado),
in modo tale da stabilire così le pre-
stazioni che, per la popolazione da
cui il campione è stato casualmente
estratto, sono da considerarsi “nor-
mali”, cioè medie. Una volta esegui-
ta questa operazione sarà possibi-
le (seguendo scrupolosamente le
istruzioni riportate sul manuale dello
strumento) somministrare il test, ef-
fettuare lo
scoring
(calcolo del pun-
teggio) e paragonare i punteggi dei
soggetti testati alle norme statistiche
(i valori di “media” della popolazione
di riferimento) (Pedrabissi & Santinel-
lo, 1997).
QUANDO UNTEST È UN
“BUON”TEST?
Perché uno strumento testistico
possa essere somministrato, è neces-
sario eseguire, oltre alle procedure di
standardizzazione, alcune analisi per
verificarne l’
attendibilità
e la
validità.
Un test si definisce attendibile, affi-
dabile, o anche fedele (i termini sono
usati come sinonimi e in modo inter-
tilizzare
strumenti di indagine
e programmi di
intervento adatti
al contesto in cui si
lavora è essenziale
per aumentare
la probabilità di
ottenere risultati
soddisfacenti
e chiaramente
quantificabili
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