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UN PROGETTO PER LO SVILUPPO SANO
Fabrizio Bertini
COME MIGLIORARE IL BENESSERE A SCUOLA
INTRODUZIONE
Tra le espressioni fenomenologiche
manifestate dalle giovani genera-
zioni, si registra la tendenza anche
a comportamenti caratterizzati da
agitazione, scarsa propensione alla
riflessione, impulsività, aggressi-
vità, autolesionismo.
1
È la normale
condizione dell’adolescente, che
oggi ha solo modo di manifestarsi
più intensamente, o c’è qualcosa di
nuovo e di diverso? L’incidenza
della depressione clinica, per
esempio, è decuplicata nell’ultimo
secolo, tra gli adulti come tra i più
giovani. Sono aumentati anche i co-
siddetti disturbi borderline di per-
sonalità, che sono la forma esaspe-
rata e patologica dei suddetti disor-
dini. Così, all’inizio del ventune-
simo secolo, si sostiene che una per-
centuale importante di ragazzi pre-
senta problemi di salute mentale,
sperimenta comportamenti perico-
losi e sembra perdere competenze
sociali ed emotive, rispetto le gene-
razioni precedenti. Una percen-
tuale progressivamente più bassa di
giovani sembra possedere compe-
tenze, valori, attitudini e supporto
ambientale idonei a proteggerli
contro i comportamenti a rischio e
a favorire uno sviluppo sano.
Su tutte queste manifestazioni este-
riori del disagio, sembra incombere
una perdita della capacità di comu-
nicazione sia sul versante interiore
(psicofobia,
2
alexitimia
3
), sia sul
versante esteriore (impulsività, di-
sturbo borderline di personalità).
La violenza, lo smarrimento, il ci-
nismo, sono solo esiti possibili del
più vasto fenomeno di una
comuni-
cazione fallita.
È una perdita di
competenze sociali ed emotive, che
ha a che vedere con lo sradica-
mento e con altri fenomeni che
hanno colpito
la famiglia
, trasfor-
mandola profondamente. Il riferi-
mento va all’incremento delle pres-
sioni economico-sociali, all’indebo-
limento delle istituzioni comuni-
tarie che educano allo sviluppo so-
ciale, emozionale e morale dei bam-
bini, al facile accesso dei bambini ai
media che inducono atteggiamenti
e comportamenti dannosi per la sa-
lute personale e comunitaria. Come
si può contrastare la tendenza?
PREVENIRE O
PROMUOVERE?
Esiste un dibattito interno all’
area
della prevenzione
, sull’opportunità
o meno di separare l’area della
promozione della salute dall’area
della prevenzione. Secondo auto-
revoli esperti tale separazione si
giustifica per la diversa enfasi sot-
tostante ai due campi. Mentre gli
interventi di prevenzione (sia essa
primaria, secondaria, o terziaria,
oppure universale, selettiva,
4
o mi-
rata
5
), sottintendono comunque
un’attenzione ed un’enfasi sulla
malattia, l’impostazione degli in-
terventi di promozione della sa-
lute si concentra sul concetto
d’aumento del benessere.
In definitiva, molti di questi
esperti della prevenzione auspi-
cano una sinergia tra l’approccio
preventivo centrato sulla ridu-
zione del rischio e quello promo-
tore, che enfatizza lo sviluppo di
risorse protettive. Sottolineano
che l’approccio preventivo è
troppo circoscritto, benché effi-
cace. I di giovani che non abusano
di sostanze psicotrope, che non
sviluppano depressione o rischio
suicidario, che non sono antiso-
ciali e che non abbandonano la
scuola, potrebbero ancora difet-
tare delle risorse necessarie per di-
ventare adulti sani, bravi genitori,
cittadini responsabili, lavoratori
produttivi.
Gli interventi preventivi sono più
efficaci quando sono abbinati con
l’insegnamento di risorse di com-
petenza sociale ed emotiva e di
spirito di connessione e di collabo-
razione con il gruppo e con la co-
munità. Perciò, nel parlare di sano
sviluppo dei giovani, bisogna inte-
ggi, alla scuola non si
chiede solo formazione
intellettuale, ma anche
psicosociale.
È necessario un
cambiamento capace di
coinvolgere direttamente
gli insegnanti e di
estendersi alle famiglie ed
a tutta la comunità
O
1
Per numerosi e convergenti motivi i ragazzi
d’oggi sono esposti alla depressione dell’u-
more ed ai correlati disturbi del comporta-
mento. I ragazzi a rischio di depressione mo-
strano, infatti, uno dei due tipici stili di con-
fronto con i problemi: fanno i bulli, che esplo-
dono se non ottengono subito ciò che vogliono o
fanno le vittime che si ritirano passivamente,
oppure si lasciano manipolare dai bulli e
dalla pressione del gruppo, per evitare pro-
blemi.
2
Paura dei movimenti psichici interiori.
3
Termine equivalente ad analfabetismo
emozionale.
4
Popolazione ad elevato rischio biopsicoso-
ciale per lo sviluppo di sintomi.
5
Individui con fattori di rischio misurabili
ma che non possono rientrare ancora in una
diagnosi patologica.
66
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
31
1...,58,59,60,61,62,63,64,65,66,67 69,70,71,72,73,74,75,76,77,78,...92
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