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Chi si interessa di valutazioni
neuropsicologiche in età dello svi-
luppo si trova, per ogni singolo
caso che va ad esaminare, a dover
rispondere al quesito fondamen-
tale: “il quadro di criticità che va
definendosi lungo l’indagine neu-
ropsicologia riguarda una realtà
clinica orientata verso un ritardo
dell’apprendimento o verso un de-
ficit dell’apprendimento?“
2
Per dare una risposta clinicamente
valida a tale quesito è necessario:
- conoscere in maniera approfon-
dita e dettagliata quali siano i
vari processi in gioco nel più
ampio processo generale dell’ap-
prendimento;
- quali siano i tempi di sviluppo
del processo generale implicato
nello specifico apprendimento,
e i tempi dei sotto processi pre-
senti nello sviluppo della/e fun-
zione/i coinvolte;
- saper cogliere, grazie alle cono-
scenze cliniche e ai modelli nor-
mativi di riferimento, sia per
macrofunzioni, sia per singoli
moduli di funzioni, il momento
in cui la devianza (cioè la devia-
zione dalla norma statistica),
sposta quell’espressione fun-
zionale, sia essa cognitiva che
del comportamento, dall’area
del ritardo all’area del deficit;
- tener contemporaneamente
conto che l’espressione del di-
sturbo in ogni singolo soggetto è
anche influenzato da specifiche
caratteristiche dell’individuo e
che la sua espressione si tra-
sforma e muta nel tempo, pur ri-
manendo sempre presente. Per
esempio, alcuni disturbi nell’or-
ganizzazione di tipo visuo-spa-
ziale, non gravi ma clinicamente
significativi, possono sparire
con la crescita del soggetto.
Questo avviene non tanto per
una guarigione dal disturbo, ma
perché esso viene compensato
attraverso altre modalità che il
I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
IN ETÀ EVOLUTIVA (DSA)
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Albino Lucatello, Ostacoli, 1974, olio su tela, 65 x 60 cm
1
Il dato normativo è una regola di carattere
descrittivo o prescrittivo a cui si fa riferi-
mento per disporre di un criterio di giudizio,
di valutazione o di comprensione. In partico-
lare, la norma statistica viene desunta dalla
frequenza media con cui ricorrono gli eventi
considerati. Questa norma ha un carattere
descrittivo che evidenzia, in termini esclusi-
vamente quantitativi, la ricorrenza di un
particolare evento senza alcuna considera-
zione di ordine qualitativo. Ciò significa che
sono ritenuti ‘normali’ tutti quegli eventi che
raggiungono una frequenza media totale da
poter fungere da norma indipendentemente
dal valore positivo o negativo degli stessi, a
partire da un sistema di valori; saranno rite-
nuti “anormali” gli eventi che non raggiun-
gono una frequenza media. In psicologia cli-
nica e psichiatria, la norma statistica finisce
con l’avere una notevole incidenza nella defi-
nizione della polarità sano/malato a cui fa ri-
ferimento la polarità normale/anormale, nel
senso che il comportamento medio, essendo il
più diffuso, finisce con l’acquisire anche un
valore normativo.
2
Deficit: termine latino adottato per indicare
un’insufficienza nello sviluppo della perso-
nalità o di qualche suo aspetto (funzioni). Il
deficit può essere espresso in termini quanti-
tativi e quantificato attraverso misurazioni
che si ottengono sottoponendo il soggetto a
una serie di test idonei a determinarne l’a-
spetto che si vuol indicizzare.
Ritardo: per ritardo si intende un difetto
della funzione presa in esame, dipendente da
un rallentamento delle capacità e/o delle fun-
zioni valutate per cause pre-natali (eredi-
tarie, congenite), perinatali o post-natali di
diversissima natura.
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