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superiore), il tempo di esecu-
zione (velocità) risultava decisa-
mente critico; la distribuzione
delle riposte ‘errore’ segue in-
vece quanto previsto per l’età;
Test della fig. Complessa di Rey
:
sia nella copia che nella riprodu-
zione della figura complessa
Alexander cade ‘rovinosamente’,
non sembra esservi la capacità di
programmazione verso l’esecu-
zione del compito;
Test delle Campanelle
: alla prova
il bambino risponde collocandosi
al di sotto della sua fascia di età,
si osserva che il numero di cam-
panelle trovate non aumenta
dalla prima alla quarta prova, an-
cora una volta non compare una
strategia di ricerca (né da sx a dx,
né dall’alto in basso, ecc.), la ri-
cerca risulta quindi di tipo solo
casuale;
Scala WISC-R:
il profilo di distri-
buzione finale è significativa-
mente disomogeneo, Alexander
mostra di possedere un Q.I. ver-
bale di 77, un Q.I. di perfor-
mance di 111, e un Q.I. totale di
91. È evidente la criticità del-
l’area verbale. Essa per altro ap-
pare significativamente omo-
genea (ai vari sub test il bam-
bino acquisisce omogeneamente
sempre 6 punti ponderati). In
particolare, emerge una carenza
significativa verso la memoria a
breve termine, sia essa verbale
sia visiva. Questo è uno degli
aspetti che potrebbero spiegare
le difficoltà nell’apprendimento
delle basi della lettura e scrittura
di Alexander: la sua difficoltà di
memorizzare simboli astratti
(lettere) sia utilizzando il canale
sonoro che visivo, gli impedisce
il fissaggio dell’elemento da ap-
prendere e frena la velocizza-
zione (automatizzazione) nella
si è confrontati sul quadro segna-
lato dalla scuola ed emerso dalla
valutazione neuropsicologica, si
è pervenuti all’ipotesi, poi verifi-
catasi corretta, che quanto segna-
lato dalla scuola e riscontrato
dalla famiglia era imputabile ad
una accelerazione eccessiva della
tempistica inerente le proposte
didattiche, non tanto sul ver-
sante concettuale/astratto ma sul
versante delle velocità esecutive
(velocità di lettura, velocità di
scrittura sia su copia, che su testo
spontaneo). Gli aspetti grafici
(scrittura disordinata, poca accu-
ratezza nelle esecuzioni grafiche
fini, esempio riproduzione di fi-
gure geometriche complesse, di
cornicette, ecc.), erano facil-
mente collocabili nel lieve di-
sturbo di vista presente in Marta
fin dalla nascita.
Alexander
Alexander è un bambino di 7
anni e 3 mesi, che frequenta il
primo anno della scuola pri-
maria; verso la fine dell’anno
scolastico viene inviato dalla
scuola per una valutazione neu-
ropsicologica per ‘sospetto di-
sturbo di apprendimento genera-
lizzato’.
La storia sanitaria del bambino,
in senso stretto, viene riportata
come negativa. Viene comunque
segnalato un significativo ri-
tardo di linguaggio:
a due anni
diceva solo poche parole, usava so-
prattutto i gesti per farsi capire.
Le prime frasette sono comparse
verso i tre anni, dopo l’inseri-
mento alla scuola dell’infanzia.
Da lì si è sbloccato e ha iniziato a
imparare a parlare.
Il resto della
frequenza alla scuola primaria
viene riferito come regolare per
quanto riguarda le richieste e le
abilità di tipo pratico operativo e
buono è l’aspetto della socializ-
zazione. Per quanto riguarda
l’area della comunicazione ver-
bale essa viene descritta come
normale, per quanto riguarda la
vita quotidiana, ma ogni tanto
Alexander sembra ‘non tro-
vare/ricordare la parola’ per de-
nominare quell’oggetto o quella
cosa. Inizialmente, sia la scuola
dell’infanzia che i familiari ave-
vano ipotizzato una difficoltà
nell’ambito della memorizza-
zione, preoccupazione che era
successivamente rientrata perché
sembrava vi fosse via via un re-
cupero positivo della funzione
‘memoria’.
Con l’accesso alla scuola inizia a
comparire una serie di difficoltà
soprattutto nell’apprendimento
delle singole lettere, non tanto
per l’aspetto di copia ma per l’a-
spetto fonologico, cioè l’associare
correttamente il singolo suono
con la singola specifica lettera. La
frequenza alla scuola primaria
veniva comunque riferita come
complessivamente positiva, anzi
il bambino segnalava un desi-
derio di andare a scuola e mani-
festava uno sforzo ed un im-
pegno positivo verso l’apprendi-
mento in generale. Raccolte le
informazioni di base, si è dato
corso alla valutazione neuropsi-
cologica da cui è emerso:
Test di Bender:
per quanto ri-
guarda la scala degli indicatori
emotivi il bambino si collocava
nella media, mentre nella scala di
maturazione si posizionava al di
sotto della media d’età;
Test delle Matrici di Raven
: il sog-
getto si collocava nella fascia nor-
mativa del 75° centile (media
I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
IN ETÀ EVOLUTIVA (DSA)
64
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
31
1...,56,57,58,59,60,61,62,63,64,65 67,68,69,70,71,72,73,74,75,76,...92
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