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“KAFKA & I BULLI”
Francesco Carbone
UN PERCORSO MULTIMEDIALE
PER AFFRONTARE IL DISAGIO
OTTOBRE 2006
Classe prima odontotecnici e au-
diovisivi dell’istituto professio-
nale “Luigi Galvani” di Trieste.
Da un po’ di giorni si legge e si
rilegge la prima pagina della
Me-
tamorfosi
di Franz Kafka. Con
quell’inizio che è diventato uno
dei più famosi e indimenticabili
della letteratura mondiale: “Una
mattina Gregor Samsa, destan-
dosi da sogni inquieti, si trovò
trasformato in un grosso insetto
immondo.” Alla fine almeno
questa frase gli studenti la sa-
pranno tutti a memoria, ne fa-
ranno un
refrain
, ci giocheranno
tra di loro e anche con inse-
gnanti da prendere alla sprov-
vista: per almeno un mese,
quando si chiedeva a un allievo
come gli andavano le cose, ci si
sentiva rispondere spesso, con
visi da Buster Keaton, che si
erano svegliati sentendosi grossi
insetti immondi.
Ma questo poi. Adesso le parole
del racconto provano a intrufo-
larsi nelle orecchie di trenta
(30!) studenti che hanno scelto
(scelto?) il professionale proprio
perché “non sono bravi in ita-
liano”: nove (9!) allievi non
sono neppure di madrelingua
italiana, un paio sono arrivati
qui da pochi mesi, per cui mi
trovo a
tradurre l’italiano di
Kafka
con parole il più possibile
semplici (ma come rendere “im-
mondo”? e “sogni agitati”?),
anche disegnando sulla lavagna
il grosso mite insettaccio con
tutte le zampette per aria e la co-
perta quasi scivolata giù dal
letto.
KAFKA A SCUOLA
Kafka da molti anni è un
must
nelle scuole di ogni ordine e
grado. La differenza, quest’anno,
è il mondo che ci gira intorno: la
scuola quest’anno è entrata nel
cono di luce della pubblica appa-
renza, è diventata di moda: o me-
glio, è diventato di moda il suo
peggio. Giornali e tivù hanno
scoperto il “bullismo”: le botte,
lo spinello e il sesso in classe che
poi dai cellulari guardoni corre
in internet e da lì in tivù, a ispi-
rare i blablà di adulti pensosi,
più esperti del mondo di Pico de’
Paperis. Fattacci piccoli e grandi
che fino a ieri non superavano il
grado zero di attenzione politica
del Paese, adesso fanno scop-
piare il loro petardo sotto mi-
crofoni accesi proprio e solo per
loro. Corsi e ricorsi: dopo la sta-
gione dei pietroni lanciati sulle
macchine in autostrada, torna
la stagione dell’
Alex di Arancia
Meccanica
. La variante è il cel-
lulare che riprende tutto e in-
ternet che lo offre al mondo. Da
qui grida di allarme, articoli di
fondo naturalmente perfetti,
trasmissioni in tivù al limite del
porno. Mai come quest’anno, a
proposito della scuola, il voyeu-
rismo politicamente corretto di-
laga.
Anche i ragazzi guardano la te-
levisione. È da lei che imparano
la parola “bullismo”, che però
non diventerà mai loro, che re-
sterà sempre una parola adulta
(mai sentito un ragazzo usarla,
se non per far capire qualcosa a
me
). Dell’abnorme allarmante
fenomeno se ne parla natural-
mente in classe, e anche con
molta cura, visto che più di
qualche sberla tra serbi e ita-
liani è volata subito all’inizio
dell’anno. Così nasce l’idea:
perché no? Perché non fare noi
un video in cui la voce sia
quella di studenti
che sono
dentro
, dentro la stagione del
turpiloquio e del pugno facile,
dentro l’adolescenza violenta e
pulsionale, mimetica (rispetto
agli adulti ma anche a se stessi)
e indecifrabile? –
Uau!
, fa la
classe in coro. Nei loro occhi
brilla la luce speranzosa: per al-
meno un mese, dunque, non si
studia.
Propongo un patto: il nostro
video sul “bullismo” deve pas-
sare attraverso le parole dell’in-
setto di Kafka, attraverso il risve-
glio straniato nella condizione
improvvisa e inesorabile del cata-
strofico reietto dalle mille zam-
pine impotenti. Chiedo insomma
a loro la storia di un ragazzo
che si sente ridotto a scara-
faggio inavvicinabile proprio
perché vittima di una piccola
gang crudele. Per ogni tappa del
lavoro, un voto sul registro. La
cosa mette almeno sull’allerta
anche i più pigri. Tutti i ragazzi
ragazzi di un
istituto professionale
affrontano il tema
del bullismo attraverso la
realizzazione di un video
che, partendo dalle parole
della Metamorfosi,
dà voce e immagini
alle loro storie
I
54
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
31
1...,46,47,48,49,50,51,52,53,54,55 57,58,59,60,61,62,63,64,65,66,...92
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