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“TEATRANDO” SI IMPARA MEGLIO
Simonetta Vallone
LA MANIERA PER STARE BENE A SCUOLA
PREMESSA
La richiesta di scrivere della mia espe-
rienza nell’ambito del teatro per la
scuola mi permette, tra l’altro, di
pormi alcune domande e di effettuare
delle riflessioni su questa attività che
conduco oramai da vent’anni. Perché
al tempo decisi di utilizzare l’anima-
zione teatrale con i miei alunni e
perché continuo a farlo oggi?
Pur essendo assolutamente consape-
vole dell’efficacia didattica del gioco,
all’inizio della mia carriera d’inse-
gnante di italiano, raramente riuscivo
a coniugare il percorso didattico curri-
colare con l’elemento ludico. Mi chiesi
allora quale fosse il mio “gioco” prefe-
rito perché era evidente che la prima a
doversi mettere in gioco e a doverne
conoscere le regole in modo approfon-
dito fossi io. Non ebbi difficoltà a
darmi la risposta: avrei potuto condi-
videre la mia passione per il teatro con
i miei alunni.
Questa attività doveva aiutare i ra-
gazzi a vedere la scuola non come un
obbligo al quale non è consentito sot-
trarsi, ma come un luogo di stimoli e
di possibilità in cui si può vivere me-
glio. Inserire l’attività teatrale all’in-
terno del mio programma mi permet-
teva di andare oltre la lezione “ex-
cathedra” e di attivare al meglio le po-
tenzialità degli studenti, che in una
scuola di tipo tradizionale non rie-
scono, talvolta, a manifestarsi. Tra
l’altro, la didattica per l’area lingui-
stica deve assolutamente tener conto
della realtà della comunicazione mo-
derna, nella quale la lingua scritta non
è più lo strumento principale, ma è ac-
compagnata da una pluralità di lin-
guaggi verbali e non verbali altret-
tanto essenziali.
La proposta di fare teatro-scuola si
prefigge l’obiettivo di promuovere un
vero e proprio lavoro interdisciplinare
e di offrire agli alunni un’occasione di
crescita di divertimento, di gioco.
Il gioco drammatico, riscontrabile fin
dalla prima attività ludica del bam-
bino, ha infatti un ruolo fondamen-
tale nel suo sviluppo affettivo, intellet-
tuale e sociale e si rivela come il prin-
cipale meccanismo con il quale ap-
prende e si sviluppa. Il teatro dei ra-
gazzi non ha storia nella tradizione
teatrale. La sua vera storia è legata a
quelle dell’uomo e alle attività che i
bambini di ogni tempo hanno svolto
come gioco, come elaborazione fanta-
stica e inventata di gesti, parole, movi-
menti, azioni.
IL TEATRO INSEGNA
LA COOPERAZIONE
Il teatro è fatto di emozioni, di paure,
di tensioni: i ragazzi giocano con
grande serietà con questo “giocat-
tolo”, lo adoperano all’interno dello
spazio, ne fanno un uso artistico: “ sto
qui, faccio questa cosa e la faccio se-
riamente, divertendomi.”
L’animazione teatrale propone e fa vi-
vere ai ragazzi alcuni valori, che pos-
sono diventare fondamentali punti di
riferimento per le loro scelte. Tre dei
valori più significativi sono la parteci-
pazione attiva, la collaborazione, la co-
municazione agli altri e riguardano ri-
spettivamente, la sfera personale, i
rapporti con i compagni di recita-
zione, il confronto con gli altri (il pub-
blico).
Ogni ragazzo, recitando, è chiamato a
vivere il valore della partecipazione
personale ad un’attività collettiva. In
una rappresentazione teatrale sono at-
tori tutti coloro che intervengono
sulla scena, anche le comparse. I ruoli
sono diversi, ma occorre far capire ai
ragazzi l’importanza della presenza di
ognuno e l’insegnante-animatore ha il
compito di valorizzare il contributo e
lo sforzo di tutti, specialmente di co-
loro che hanno difficoltà o sono più ti-
tubanti.
Nessuno deve sentirsi escluso o infe-
riore perché meno capace di recitare o
perché ha un ruolo poco appariscente.
Saper recitare vuol dire infatti usare
tutte le capacità che si possiedono per
dare vita ad un personaggio che non
sarà mai secondario anche se dovrà
dire poche battute o, addirittura, non
parlare.
Attraverso un’esperienza di recita-
zione di gruppo o di allestimento di
uno spettacolo teatrale, si può presen-
tare e far vivere il valore della collabo-
razione e favorire l’aggregazione dei
ragazzi. L’avventura iniziata coinvolge
infatti tutti: l’esito finale dipende
anche e soprattutto dalla collabora-
zione che si viene a costruire.
Il teatro è il luogo in cui il concetto di
gruppo viene citato probabilmente
molto di più che in tanti altri: il
gruppo può essere una modalità, un
obiettivo, uno strumento di crescita
personale. Però non dovremo dimenti-
care che, come dicono i padri della psi-
cologia di gruppo, la caratteristica di
attività
di animazione teatrale
può aiutare i ragazzi
a vedere la scuola non come
un obbligo al quale non è
consentito sottrarsi, ma
come un luogo di stimoli e
di possibilità in cui
si può vivere meglio
L
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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