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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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quanto riguarda il percorso di
orientamento, l’obiettivo gene-
rale prefissato era la costruzione
di una storia collettiva nella
quale ognuno potesse ricono-
scere la propria identità come
singolo e come gruppo, attra-
verso la testimonianza e l’affer-
mazione delle diversità e delle
uguaglianze di ciascuno, sino
ad arrivare al riconoscimento di
un’identità multietnica nel nuo-
vo gruppo. Gli obiettivi specifici
erano quindi la ricostruzione e il
riconoscimento della propria sto-
ria (personale, familiare, nazio-
nale), attraverso l’attivazione di
ricordi arricchenti e costruttivi
in funzione di un’integrazione
fatta di racconti simili e diversi
all’interno delle singole storie.
Il percorso è stato strutturato in
una decina di incontri di un
paio d’ore ciascuno, realizzatisi
negli spazi classe e palestra,
coordinati dagli psicologi del
Servizio di Orientamento Re-
gionale di Gorizia con il suppor-
to degli insegnanti di lettere e/o
educazione fisica e di una me-
diatrice culturale. Ogni incontro
era caratterizzato da un tema
(
Chi siamo, Se fossi …, Il mio più
lontano ricordo…, I luoghi del cibo,
La mia vita tra profumi e odori, …
)
che, partendo dalla lettura di
frammenti letterari e/o poetici
che appartenevano alle diverse
culture di origine o dalla narra-
zione di pezzi di storie del patri-
monio dei ricordi personali, ha
portato alla produzione di brevi
testi autobiografici e alla lettura
collettiva delle produzioni scrit-
te, nonché ad attività di educa-
zione psicomotoria ed espressi-
va.
In particolare, sono tre gli aspet-
ti rilevanti, emersi durante gli
incontri e negli elaborati scritti,
che vale la pena sottolineare:
- gli alunni hanno raccontato,
scelto di condividere situa-
zioni e vissuti che potevano
essere accettati dagli altri,
costruendo una sorta di mini-
mo comune denominatore che
permettesse a ciascuno di “oc-
cupare uno spazio nel paesag-
gio comune non troppo dis-
omogeneo”, a prova del ruo-
lo giocato dell’appartenenza
ad un gruppo nella costruzio-
ne della propria identità per i
ragazzi di questa fascia d’età.
Tale esigenza è risultata anco-
ra più forte nel momento in
cui erano presenti problemi
di accettazione e di integra-
zione legati a vissuti di sradi-
camento e migrazione;
- attraverso spazi di narrazio-
ne su temi comuni (odori,
sapori, suoni, cucine,…) si
sono intravisti spaccati di vite
e prospettive diverse che
offrono ai docenti e agli ope-
ratori la possibilità di racco-
gliere informazioni sulla real-
tà vissuta dai ragazzi nella
“cultura” in cui sono nati e
cresciuti, e su quali siano i
modelli proposti alle nuove
generazioni. L’identità di o-
gni persona, infatti, non è una
realtà immutabile con qualità
cristallizzate, ma è la risul-
tante di cultura, autonarra-
zioni ed eteronarrazioni;
- i racconti, gli incipit forniti
dagli adulti (orientatore, in-
segnanti, mediatrice cultura-
le) sui loro vissuti, sono stati
per i ragazzi più stimolanti
dei pezzi di letteratura pro-
posti. È nella relazione che si
costruisce l’identità; e solo
attraverso una relazione ac-
cettante della posizione del-
l’altro può essere ampliata e
negoziata. La relazione per-
sonale, quindi, può essere
pensata come il tramite attra-
verso il quale educare e
orientare i ragazzi affinché
facciano emergere risorse che
permettano loro di confron-
tarsi con un mondo sempre
meno simile a quello vissuto
dagli adulti di riferimento.
Per quanto riguarda gli aspetti
innovativi di questo percorso, si
può ritenere che un primo
aspetto è rappresentato dalle
metodologie adottate nel per-
corso di orientamento intercul-
turale (metodo narrativo e psi-
comotricità). Tali metodologie
hanno permesso ai ragazzi di ri-
flettere su se stessi e sviluppare
competenze narrative in ordine
alla propria identità e a quella
dei compagni, e possono essere
utilizzate dagli insegnanti, (e
non solo), per approfondire la
conoscenza dei singoli ragazzi e
del gruppo classe, ponendo l’at-
tenzione anche agli aspetti non
cognitivi. In tale ottica l’adulto,
sia questo insegnante, orientato-
re, mediatore culturale, è chia-
mato a ridefinire la propria pro-
fessionalità, ponendosi come il
tramite tra l’aspetto socio-affet-
tivo, relazionale e cognitivo del-
l’alunno.
Un secondo aspetto, invece,
riguarda l’integrazione tra azio-
ni di orientamento e azioni di
mediazione culturale, in relazio-
ne al tema dell’identità cultura-
Orientamento e Società
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