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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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SCUOLE DELL'ALTO FRIULI IN RETE
Il PROGETTO "CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO"
Gabriella Zoff
alla progettazione
condivisa e partecipata
nasce il progetto "Continuità
e orientamento",
finalizzato a potenziare
la qualità dell'orientamento
e dell'offerta formativa
delle Scuole del territorio
D
PREMESSA
Risale al 2004 la definizione di
un protocollo d’Intesa tra gli
Istituti Comprensivi e gli Istituti
d’Istruzione Superiore dei
Comuni di: Ampezzo, Come-
glians, Gemona del Friuli, Pa-
luzza, Paularo, Pontebba, Tar-
visio, Tolmezzo e Villa Santina
finalizzato a sottoscrivere l’im-
pegno di attivare un progetto
d’orientamento, avente come
filo conduttore l’idea dell’
auto-
orientamento
(premessa allo svi-
luppo dell’autonomia e dell’au-
toconsapevolezza dello studen-
te) alla luce della continuità tra
ordini scolastici. L’articolo rico-
struisce i presupposti e delinea i
passaggi della configurazione
della
progettazione
,
basata sul
coinvolgimento attivo e parteci-
pativo degli aderenti, che ha
individuato nell’
orientamento
,
il
principio aggregante e nel
lavoro
di rete
, la metodologia operati-
va, intesa come fonte d’inter-
scambio, sviluppo d’intese e
alleanze in vista della definizio-
ne di mete e di azioni condivise.
IL CONTESTO
DI RIFERIMENTO
Il comprensorio dell’Alto Friuli
costituito da varie aree: la
Carnia, il tarvisiano ed il gemo-
nese proteso verso la città di
Udine, per una complessa con-
comitanza di fattori sociali e
ambientali, è interessato da
un’accentuazione dei fenomeni
della dispersione e dell’abban-
dono scolastico. I dati in que-
stione sono stati forniti dalla
dirigenza scolastica regionale in
merito all’assolvimento dell’ob-
bligo formativo.
1
La cultura dei vari contesti, con-
notata delle specificità e tipicità
del territorio di riferimento e da
identità socio-culturali rimaste
salde ed inalterate nel corso dei
secoli, vive un processo di rin-
novamento, in cui coesistono
spinte alla tradizione ed all’in-
novazione, risentendo degli in-
flussi di una società in rapida
trasformazione e si avvia a di-
ventare, in particolare in alcuni
contesti, multietnica e multicul-
turale. In vari ambiti l’assetto
scolastico è legato a tassi di ele-
vata mobilità di dirigenti e do-
centi; elementi che non favori-
scono la continuità didattica ed
il consolidarsi di una progetta-
zione condivisa e partecipata.
La configurazione del territorio
non rende agevole la comunica-
zione e la collaborazione tra i
vari Istituti scolastici, che posso-
no risultare divisi da intere val-
late; è da evidenziare che le
distanze possono interessare
anche uno stesso Istituto avente
diverse sedi associate. La consi-
stenza della dispersione e del-
l’insuccesso negli studi, specie
nelle fasi di passaggio tra ordini
scolastici, la problematicità del
contesto sociale di riferimento e
la complessità nella gestione di
un’efficace comunicazione tra
ordini di scuola, costituiscono i
fattori che hanno contribuito a
far affiorare in diverse Scuole
secondarie di primo e secondo
grado dell’Alto Friuli, la do-
manda di un supporto nella ge-
stione del processo d’orientamen-
to ai fini di una possibile pro-
grammazione dell’orientamento,
in rete.
L’ANTICIPAZIONE
DELLA RETE
Precedenti iniziative poste in
essere dal Sistema scolastico in
sinergia con i Servizi pubblici,
con i quali aveva sviluppato col-
laborazioni, hanno rappresenta-
to i presupposti per l’avvio
della progettazione in rete. Il
riferimento è ai Servizi dell’A-
zienda Sanitaria n. 3 dell’Alto
Friuli, per la definizione di pro-
getti a favore dell’area minori e
della disabilità ed al Centro re-
gionale di orientamento (COR),
per la sperimentazione di un
modello relativo all’attuazione
dell’obbligo formativo. Le colla-
borazioni sono state realizzate
1...,52,53,54,55,56,57,58,59,60,61 63,64,65,66,67,68,69,70,71,72,...110
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