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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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INDAGINE SULLE IMMAGINI DI ORIENTAMENTO
NEGLI INSEGNANTI DI SCUOLA SUPERIORE
ni. Da un lato conferma che
“l’o-
rientamento sta diventando una
componente strutturale dei proces-
si di formazione culturale e di
istruzione”.
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Infatti, gran parte
del nostro campione ritiene che
l’orientamento sia una funzione
centrale della scuola e degli
insegnanti.
Trovano però uguale conferma
alcune tendenze che possono
essere definite, sulla scia di
Messeri,
“cattive pratiche di orien-
tamento”
. In questo caso non si
tratta di pratiche di tipo pubbli-
citario, tese ad attirare “clienti”,
deformazione che interessa più i
responsabili delle istituzioni
educative che i singoli inse-
gnanti, ma piuttosto della ten-
denza ad equiparare orienta-
mento ed insegnamento, rite-
nendo che per orientare non ser-
vano specifiche competenze e
percorsi di preparazione, ma sia
sufficiente la competenza disci-
plinare. All’interno di questo
quadro, l’orientamento si decli-
na in chiave educativa ed indi-
vidualistica: ciò che serve fon-
damentalmente è la conoscenza
di sé, da sempre ritenuta una
finalità precipua dell’approccio
umanistico. Emergono chiara-
mente due limiti forti di questa
concezione: la tradizionale so-
pravvalutazione della conoscen-
za (il sapere) rispetto alla com-
petenza (il saper fare) e la cen-
tratura su un sé avulso dal con-
testo sociale. Appaiono di con-
seguenza sottovalutate la capa-
cità di lettura del contesto e
soprattutto le competenze ne-
cessarie per affrontarlo in modo
critico e creativo. Non sembra
perciò ancora diffusa nelle scuo-
le una concezione di orienta-
mento finalizzato a promuovere
“processi di ricostituzione colletti-
va e pubblica dei fondamenti cultu-
rali delle identità individuali e col-
lettive e delle forme di integrazione
sociale e sistemica”
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come propo-
sto da Messeri.
Al massimo, l’approccio al con-
testo viene ridotto ad un’esigen-
za prettamente informativa, per
cui è necessario tenersi aggior-
nati sulle nuove prospettive. I
risultati relativi al nostro cam-
pione, ben lungi dal poter esse-
re considerati sorprendenti, con-
fermano la concezione di orien-
tamento emersa dall’indagine
Isfol, nelle cui conclusioni si
afferma:
“Per quanto concerne l’o-
rientamento, che costituisce, per la
presente ricerca, la dimensione più
interessante, emerge da parte degli
insegnanti una forte rappresenta-
zione di tale dimensione come svi-
luppo e potenziamento dell’auto-
consapevolezza degli studenti”.
16
Analoga appare anche
“la con-
vinzione che l’orientamento, all’in-
terno del sistema scuola, sia possi-
bile e praticabile esclusivamente
attraverso la didattica”.
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Un varco che potrebbe indicare,
in questo quadro, una possibili-
tà di evoluzione è rappresentato
dalla diffusa consapevolezza
degli insegnanti interpellati di
possedere uno scarso bagaglio
di conoscenze relative all’orien-
tamento, consapevolezza che si
traduce soprattutto nell’esigen-
za di dotarsi di strumenti utili a
fornire competenze orientative
agli studenti. Anche in questo
caso si tratta di un dato omoge-
neo a quanto rilevato dall’Isfol.
È però necessario che, a monte
di percorsi di formazione intesi
a proporre strumenti operativi
per orientare gli studenti, nel-
l’ottica del progetto già confe-
zionato che spesso viene richie-
sto dagli insegnanti, venga in-
nescata una riflessione sulle im-
magini di orientamento e socie-
tà sottese alle pratiche didatti-
che nella direzione di una
“presa
di coscienza, da diversi punti di
vista, del senso dell’attività”.
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Le concezioni di orientamento e
società emerse in questa ricerca,
che sanciscono la netta preva-
lenza di un approccio indivi-
dualistico, informativo e “didat-
tico”, sono il frutto combinato
di un’acquisizione di teorie psi-
cologiche spesso volgarizzate e
dell’abitudine a pratiche ormai
obsolete, nate in contesti molto
diversi dall’attuale. In qualche
modo si tratta quindi di rompe-
re alcune abitudini consolidate,
investendo sulla formazione,
quanto mai necessaria in un
momento caratterizzato non so-
lo da un forte cambiamento
sociale, tendenza ormai in atto
da anni, ma anche da una rifor-
ma complessiva del sistema sco-
lastico e da grandi trasformazio-
ni nei contesti economici e lavo-
rativi.
Se è vero, come affermato nelle
conclusioni dell’indagine Isfol,
che è necessario tener conto
delle indicazioni degli inse-
gnanti di un orientamento attra-
verso la didattica, questo non
significa ovviamente che sia
sufficiente la didattica, magari
trasmissiva, per fare orienta-
mento. La sfida è anzi quella di
una rilettura critica del sapere e
dei saperi (i diversi linguaggi
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