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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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come quella degli stranieri e del
riorientamento. Si avviano delle
collaborazioni con gli Enti terri-
toriali e con la Formazione
Professionale. Si costituisce un
gruppo di progetto
stabile forma-
to dal Dirigente della Scuola
Capofila (Istituto Comprensivo
“A. Frank”), dal docente coordi-
natore della scuola media capo-
fila e dai docenti referenti delle
scuole superiori del territorio.
Il Progetto viene riconosciuto
dalla Regione Lombardia di rile-
vanza regionale e finanziato per
permetterne una maggiore diffu-
sione.
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La rete Vela diventa la rete
più grande di Milano (con più di
50 soggetti aderenti)
LA RETE
COME SERVIZIO
AL TERRITORIO
Nell’a.s. 2001-2002 si delinea la
nuova configurazione della rete.
Dalla rete omogenea (scuole) si
passa alla
rete eterogenea
(scuole,
enti esterni) di cui fanno parte:
- Scuole della Rete Vela.
- Comuni.
- Reti di scuole.
- Centro servizi per l’impiego -
Provincia.
- Agenzie territoriali.
- Centri di Formazione Pro-
fessionale.
La crescente richiesta di adesioni ad
una struttura di rete “faccia a fac-
cia” pone i seguenti problemi
:
- L’ampliamento delle compe-
tenze delle risorse umane che
vi lavorano.
- La condivisione di procedure,
linguaggi e linee pedagogiche
per l’integrazione tra sistemi
(scuole, agenzie formative,
formazione professionale, cen-
tri per l’impiego, enti locali):
- La stabilità del sistema rete e
territorialità.
I docenti della rete elaborano un
progetto per studiare e speri-
mentare quanto sopra eviden-
ziato, il progetto viene finanzia-
to con i fondi sociali europei
Ob.3 Misura C1-2001.
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Gli esiti del progetto FSE si pos-
sono così sintetizzare:
a) Si sono ampliate le competen-
ze dei referenti di orientamen-
to delle scuole medie della rete
(dalle soft skills alle hard
skills). Adottando la metodolo-
gia della formazione in azione
si è svolto un percorso di 80 ore
per sviluppare competenze
gestionali, pedagogiche, infor-
matiche (i docenti hanno con-
seguito la patente ECDL fun-
zionale alla raccolta dei dati
per l’orientamento, alla comu-
nicazione per posta elettronica,
all’archiviazione della docu-
mentazione); i corsisti hanno
poi prodotto un manuale d’uso
per la propria scuola. Ciò oltre
a creare una forte motivazione
e il senso dell’identità di un
ruolo (si pensi all’utilità di tale
percorso per la definizione
delle funzioni obiettivo per l’o-
rientamento, adesso funzioni
strumentali), ha facilitato il
lavoro di coordinamento della
rete in quanto si sono standar-
dizzate e condivise le procedu-
re, ottimizzando i tempi.
b) Si sono formati dei gruppi di
lavoro territoriali misti che
hanno utilizzato la metodolo-
gia della co-progettazione o-
rientata al compito, si sono
infatti prodotti dei materiali
informativi per docenti, stu-
denti e genitori su: la realtà
produttiva locale, la scelta
dell’apprendistato, l’offerta
formativa post-diploma e il
consolidamento della scelta
nel biennio delle scuole supe-
riori. È stato così possibile
sviluppare condivisione e co-
municazione tra vari sistemi,
anche se l’integrazione è una
strada ancora lunga da per-
correre e non può essere affi-
data ai Fondi Sociali, ma
richiede continuità.
c) Nel nodo scolastico di Busto
Arsizio si è sperimentato il
trasferimento del modello
vela come strategia efficace
per favorire la transizione
dalla scuola media alla scuola
superiore.
Il progetto finanziato dal fondo
sociale europeo può essere con-
siderato un momento straordi-
nario, un momento di riflessio-
ne, che ha permesso alla rete di
portare il percorso avviato nel
1997 ad una sua maturazione.
La rete ha raggiunto la “consa-
pevolezza di sé” e si è stabiliz-
zata. La stabilità non vuol dire
staticità, vuol dire connotarsi e
delimitarsi, avendo chiari gli
obiettivi, le risorse disponibili e
gli elementi di flessibilità possi-
bili. Per chiarire, la Rete Vela
aveva assunto dimensioni che
ne rendevano difficile la gestio-
ne, più di 50 scuole e le reti di-
stribuite anche su territori
molto diversi tra loro. Una rete
non può sostituirsi alla
gover-
nance
, non può curare una plu-
Orientamento e scuola
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