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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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l’orientamento sia un’esigenza
delle società complesse, dato
parzialmente in contraddizione
con la scelta di quel 30% che si
riconosce in un sistema integra-
to di società. Congruentemente
si collocano invece su valori
negativi le definizioni dell’o-
rientamento come una moda e
come compito esclusivo degli
psicologi: quest’ultima opzione
è comunque valutata in modo
positivo dal 26%. I valori più
bassi sono totalizzati dalle affer-
mazioni che “
i ragazzi si orienta-
no benissimo da soli
” e che “
non
spetta alla scuola occuparsi di
orientamento
”. Però il 40% ritie-
ne che “
il miglior orientamento si
fa insegnando bene la propria mate-
ria
”, confermando di avere del-
l’orientamento un’idea alquan-
to vaga, e il 50% non considera
l’orientamento una funzione
centrale della propria scuola,
rilevando quindi un significativo
divario fra le funzioni astratta-
mente attribuite alla scuola e la
realtà della pratica educativa.
Per quanto riguarda le concrete
azioni di orientamento svolte
dagli insegnanti, “
dare agli stu-
denti una buona preparazione
” è l’a-
zione “orientativa” che totalizza
il maggior punteggio medio,
confermando lo stereotipo molto
diffuso che “insegnando bene si
orienta”: soltanto 8 insegnanti si
pongono in questo item su valori
negativi, mentre 37 assegnano il
punteggio massimo (ben 60) al
livello 3 di una scala da 1 a 4.
Su valori di poco inferiori, sem-
pre mediamente molto positivi,
si collocano le azioni “
aiutare gli
studenti a costruire un idoneo
metodo di studio
” e ad “
individua-
re interessi ed attitudini
”: mentre
la prima, pur molto importante,
è ancora una funzione pretta-
mente didattica, la seconda è
certamente una funzione orien-
tativa, legata alla tradizionale
concezione psico-attitudinale.
I metodi di orientamento più
conosciuti sono quelli informa-
tivi (61%) utilizzati dal 43% del
campione a pari merito con l’o-
rientamento disciplinare. Stage e
tirocini di orientamento, OR.i.ENe
OR.i.US,
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test di autovalutazione
delle competenze per l’Univer-
sità sono utilizzati da percen-
tuali oscillanti fra il 20 e il 25%. I
test di interessi vengono utiliz-
zati dal 15%, percentuale parti-
colarmente bassa se si conside-
ra, da un lato, che il 90% aveva
dichiarato di orientare gli stu-
denti aiutandoli ad individuare
interessi ed attitudini, dall’altro,
che il Servizio Regionale di
Orientamento del Friuli V.G.
cioè uno dei partner più impor-
tanti per le scuole in questo set-
Orientamento e scuola
Tab. 2:
Azioni di orientamento svolte dagli insegnanti (valori medi su scala da 1 a 4)
media
dando loro una buona preparazione
3,27
aiutandoli a costruire un idoneo metodo di studio
3,21
aiutandoli ad individuare interessi ed attitudini
3,18
favorendo la conoscenza dei percorsi di studio successivi
2,83
consigliandoli sui percorsi più adatti alle loro attitudini e competenze
2,76
proponendo i nodi epistemici della disciplina
2,72
promovendo la conoscenza del mercato del lavoro e degli sbocchi occupazionali
2,52
promovendo competenze orientative negli studenti
2,50
inviandoli a servizi specifici di orientamento
2,30
partecipando con gli studenti ad attività di orientamento informativo
2,27
mettendoli in contatto con realtà produttive del territorio
2,15
proponendo loro specifici progetti di orientamento
1,98