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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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trascurino gli altri aspetti di
contesto di tipo psicologico,
sociale, ambientale, culturale e
microculturale che riguardano
direttamente il vissuto, i com-
portamenti, gli atteggiamenti, le
aspirazioni, le motivazioni gio-
vanili.
La domanda “La scuola è
nostra?” richiede risposte da
una parte e dall’altra, costruite
attraverso un dialogo perma-
nente nel quale i desideri degli
studenti si incontrino con i vin-
coli situazionali per poter di-
ventare progetti possibili e rea-
lizzabili e le abitudini dei do-
centi, fondate su rassicuranti
protocolli istituzionali, possano
modificarsi in modo altrettanto
rassicurante fondandosi su rela-
zioni meno formali con gli stu-
denti. Non è forse la scuola un
laboratorio privilegiato per svi-
luppare e promuovere il dialogo
fra le generazioni?
UN BILANCIO
Oltre l’approvazione e la colla-
borazione degli organi collegiali
dell’Istituto che hanno reso pos-
sibile l’inserimento del progetto
nel Piano dell’offerta formativa,
sono stati direttamente coinvol-
ti in veste di referenti 5 inse-
gnanti delle classi terze, un refe-
rente di progetto per l’Istituto e
il Dirigente. Costoro hanno col-
laborato con l’equipe dell’azien-
da socio sanitaria comprenden-
te rappresentanti dei diparti-
menti di Prevenzione, di Salute
Mentale, della Dipendenze, dei
Consultori Familiari, dei Di-
stretti Sanitari.
La prima annualità è stata carat-
terizzata dalla formazione. Do-
po l’individuazione dei peer
educators delle cinque classi
terze sono state svolte per loro
80 ore di formazione, in parte in
orario scolastico e in parte in
orario extrascolastico. Sono sta-
te parti integranti della forma-
zione la costituzione del grup-
po, la ricerca sul tema da af-
frontare, la progettazione delle
azioni.
La partecipazione degli studen-
ti è stata buona, anche se non
sempre assidua. Nello stesso pe-
riodo, in alcune riunioni tra i
referenti scolastici, il Dirigente, i
referenti dell’ASS, si perfeziona-
va la programmazione, si moni-
torava l’andamento dell’attività
formativa, si discutevano con
franchezza i punti critici per ap-
portare i correttivi possibili. La
formazione si è svolta in parte a
scuola e in parte all’esterno, in
strutture dell’ASS e ha visto
anche la partecipazione di per-
sone provenienti da altre espe-
rienze. E’ stato somministrato,
nella fase della ricerca, un que-
stionario agli studenti, ai do-
centi, al personale, sul clima di
scuola, sulla didattica, sull’uso
dei locali. Nella seconda parte
dell’anno, quando si richiedeva
forse un maggior impegno si
manifestò un netto calo nella
partecipazione e una regressio-
ne nella coesione del gruppo,
imputata ad alcune defezioni,
alla difficoltà di far accettare il
progetto agli altri, compagni o
docenti che fossero.
La seconda annualità ha visto
una ripresa delle iniziative e
della partecipazione e il lancio
ufficiale delle attività del pro-
getto che è avvenuto in conco-
mitanza con l’assemblea gene-
rale d’Istituto degli studenti nel
dicembre del 2005. Questo e-
vento è stato preceduto da una
intensa attività sia dei peer
educators che del personale
docente e dell’ASS che vi parte-
cipava direttamente. Succes-
sivamente le riunioni di moni-
toraggio e di verifica si sono
svolte con cadenza mensile. Le
attività progettate dai peer
educators hanno riguardato il
cineforum, il tutoraggio per
ragazzi con difficoltà scolasti-
che, l’utilizzo di un’aula scola-
stica due volte alla settimana
per lo studio individuale auto-
gestito, la proposta della realiz-
zazione di un info point, l’ag-
giornamento dello spazio stu-
denti del sito della scuola. Non
tutto è stato realizzato, ma resta
l’impegno di farlo. Ad aprile gli
studenti hanno deciso di fare
un cortometraggio sul lavoro
svolto che è stato presentato a
un Convegno organizzato dal-
l’azienda sanitaria nel mese di
maggio e molto apprezzato. Il
gruppo dei peer educators atti-
vi si era però ridotto. Un bel
gruppo di studenti ha comun-
que lavorato attivamente e con
convinzione dall’inizio alla
fine.
ASPETTI POSITIVI
È aumentata la consapevolezza
nel corpo docente che gli stu-
denti partecipano più attiva-
mente e responsabilmente alla
Orientamento e scuola