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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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fenomeno. Perché è un tema
che ci conduce oltre il consueto
modello di vittima (femminile)
e d’aggressore (maschile). I
ruoli possono essere dello stes-
so genere o addirittura inverti-
ti, possono essere misti e mute-
voli, secondo la situazione.
Infine perché è un tema che
sottolinea il ruolo del gruppo o
dei testimoni in parte passivi,
in parte conniventi.
Questa più ampia cornice di
riferimento è quanto mai oppor-
tuna sposando l’idea di incidere
su tale problema a livello della
scuola. Le numerose testimo-
nianze dei giovani del nostro
territorio, raccolte dal Progetto
Habeas Corpus,
convergono, in-
fatti, su questi concetti e ci
costringono a confrontarci con il
tema della violenza che noi adul-
ti consideriamo ormai “norma-
le”, sia in famiglia, sia nella rela-
zione tra docenti ed alunni.
Quest’acquisizione è un passo
essenziale di cambiamento, in
linea con quanto espresso nella
premessa, che dovrebbe accom-
pagnare qualsiasi progetto edu-
cativo si voglia implementare
su quest’argomento.
DEFINIZIONI
Per entrare nel merito del tema
è opportuno ripassare il signifi-
cato d’alcuni termini. Innanzi
tutto quello di Violenza Relazio-
nale e quello di Ruolo.
Definizione di Violenza Relazionale
:
azione che mira a ferire l’Altro/a
minacciando o danneggiando o
manipolando la sua relazione con
i pari e/o con il suo sentimento
d’accettazione.
Esempio
:
Ignorare qualcuno/a col quale
si è arrabbiati, evitando l’e-
spressione diretta della rabbia
Spargere ingiurie su di lui/lei.
Escluderlo/a da giochi o altri
eventi sociali.
Il fenomeno diventa rilevante
quando assume intensità, dura-
ta e dimensione di gruppo, tale
da mettere in serio pericolo il
senso d’appartenenza e l’auto-
stima della vittima. Diventa
veramente pericoloso quando
fomenta nella vittima una rea-
zione violenta contro di sé o di
altri, innescando così pericolosi
fenomeni circolari di rinforzo e
di disseminazione.
Ruolo
Abbiamo trovato interessante
ed opportuna, al fine di dispor-
re di una cornice concettuale
all’interno della quale inserire i
piani possibili d’intervento,
una definizione ed un amplia-
mento del concetto di ruolo. Il
termine di ruolo è definito dal
vocabolario della lingua italia-
na, nell’accezione che c’interes-
sa, come il comportamento che
un individuo assume all’inter-
no della comunità o istituzio-
ne, determinato dalle regole
che la comunità o istituzione
gli assegna.
Tuttavia non sono solo le regole
ed i compiti e gli strumenti che
esauriscono il concetto di ruolo.
Secondo una più ampia visione,
i tre termini che definiscono un
ruolo (sia esso il ruolo dello stu-
dente, dell’insegnante o del
genitore) sono: regole - stru-
menti - potere.
In altri termini:
Vincoli - Contratti - Accordi -
Limiti - Norme - Ordine gerar-
chico etc.
Capacità - Potenzialità - Risorse
personali - Risorse sociali -
Strategie - Programmi.
Potere personale - Leadership -
Possibilità e Capacità di influen-
zare altre persone.
Per ciascuno dei tre piani è pos-
sibile pensare un intervento che
miri all’obiettivo di cambiare
positivamente il clima del dato
ambiente, per ognuno dei suoi
ruoli. Nell’ambito della scuola
secondaria è possibile predi-
sporre azioni che interessino
tutti e tre i livelli, che coinvolga-
no tutti i ruoli, curando possibil-
mente di integrare tra loro i
diversi interventi.
Sul piano delle regole
si possono
costruire dei contratti, che
impegnino tutti, adulti e ragaz-
zi, al loro rispetto. Questo è un
punto previsto da diversi pro-
grammi efficaci d’intervento
nelle scuole. Questo livello è
sinergico con l’educazione alla
legalità, programma che abbia-
mo visto operativo ad esempio
nel Basso Isontino.
Sul piano degli strumenti
si pos-
sono adottare i numerosi pro-
grammi d’apprendimento ope-
rante, delle cosiddette capacità
sociali e d’altre risorse personali
od interiori. Il tema interessa
genitori, insegnanti e studenti.
Le capacità più gettonate dai
Orientamento e scuola