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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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lezza su ciò che prima era rima-
sto ad uno stadio di pura intui-
zione, di sviluppare inferenze
grazie all’attivazione di cono-
scenze procedurali, che nelle
fasi precedenti erano date come
dichiarative. L’azione dell’inse-
gnante, in questa fase, consiste-
rà nella predisposizione di
ambienti laboratoriali e nell’as-
sistenza e supervisione esterna
delle attività in cui sono impe-
gnati gli allievi.
Che cosa osservare e rilevare
durante l’attività di laboratorio:
•
Progressione corretta dei
passi di una procedura
•
Persistenza di automatismi
errati o impropri
•
Modi e tecniche di esecuzione
•
Tempi e velocità di esecuzione
•
Livelli di autonomia e di col-
laborazione
Che cosa rilevare alla fine del-
l’attività di laboratorio:
•
Consolidamento delle cono-
scenze dichiarative
•
Applicazione delle conoscen-
ze procedurali
•
Uso corretto delle consegne
•
Grado di soddisfazione circa
il risultato raggiunto
La quarta azione del benessere
epistemologico: il transfer
per l’auto-riconoscimento
Per affrontare e risolvere le
situazioni che quotidianamente
incontriamo, mettiamo in atto,
con l’uso di analogie i processi
di transfer. In altre parole per
comprendere qualcosa di scono-
sciuto utilizziamo quegli stru-
menti cognitivi che abbiamo,
con successo, adottato in situa-
zioni analoghe precedenti.
Con il
transfer
lo studente viene
stimolato a portare se stesso, la
sua esperienza, i suoi mondi: la
conoscenza entra nella vita per-
sonale, anche e soprattutto al di
fuori della scuola.
In questa attività, il
transfer
viene
intenzionalmente introdotto allo
scopo di avviare una prima
generalizzazione di quanto ap-
preso. Si tratta di promuovere
negli allievi il confronto tra il
compito dato e le situazioni note.
Possiamo ritrovare un
confronto
esplicito
, dove l’insegnante guida
e governa il transfer, o un
con-
fronto implicito
dove l’insegnante
si limita a fornire esempi e
con-
troesempi
e l’allievo è chiamato a
riconoscere le analogie, a ricer-
carle e a produrle, a riconoscere
uno schema comune, a produrre
uno schema nuovo, a produrre
ipotesi per falsificare o confer-
mare lo schema.
Naturalmente il transfer non
lavora solo mediante analogie,
ma anche attraverso le
dissonan-
ze
, e ciò allo scopo di rilevare le
differenze, di discriminare ciò
che non si adegua agli schemi
noti. In questo caso è necessario
che l’insegnante operi a livello
di
zona prossimale
di apprendi-
mento (Vygotskj, 1980) per non
incorrere in transfer inefficaci.
Che cosa osservare e rilevare
durante l’attività di transfer:
•
Incapacità o difficoltà a tra-
sferire
•
Fissazioni su alcuni parametri
•
Originalità e banalità
•
Profondità (acume) e superfi-
cialità di analisi
•
Partecipazione / condivisio-
ne dei transfer altrui
Che cosa rilevare alla fine del-
l’attività di transfer:
•
Abilità di analisi (nella ricer-
ca di analogie e differenze)
•
Capacità di contestualizzare
(trovare situazioni diverse)
•
Livelli di pertinenza dei
transfer effettuati
La quinta azione del benessere
epistemologico: il dominio
dell’orientamento nelle procedure
Questa fase, chiamata di
ricostru-
zione
, è importante dal punto di
vista metacognitivo perché l’al-
lievo viene portato a ricostruire e
a rappresentarsi ciò che ha fatto
nell’ambito del compito, riflet-
tendo sui passi fondamentali e
analizzando le eventuali difficol-
tà incontrate. Con i processi di
ricostruzione, l’allievo è chiama-
to a dimostrare le proprie compe-
tenze procedurali, ad orientarsi
rispetto al compito dato (in che
punto si trova? Com’è arrivato in
quel punto? Come può procede-
re?). Lo scopo di questa fase è
anche quello di porre gradual-
mente l’allievo nella condizione
di riconoscere le strategie e le
procedure personalmente messe
in atto nell’esecuzione del compi-
to: dovrà fare riferimento ai suoi
personali
stili cognitivi
, e, se
occorre, intervenire su di essi per
migliorare il risultato.
La sesta azione del benessere
epistemologico: l’affermazione
delle proprie idee
Associato alla fase precedente,
Orientamento e scuola