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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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CONTRO LA VIOLENZA RELAZIONALE
NELLA SCUOLA
senza contaminare virtuosa-
mente le altre materie d’inse-
gnamento, attecchisce debol-
mente. Per questo è importante
che prima di implementare un
intervento, come quello cui
stiamo pensando, ci sia un ade-
guato coinvolgimento di una
quantità critica di dirigenti e
d’insegnanti per ogni Istituto
interessato. Solo così è possibi-
le creare un clima d’attesa e le
opportune sinergie per far sì
che l’intervento ottenga il mas-
simo d’efficacia con il minimo
di costo, vale a dire la massima
efficienza.
STRATEGIE
D’INTERVENTO
Esse comportano un lavoro sul
comportamento e sul sistema di
credenze di studenti medi. Si
avvale d’incontri durante i quali
i ragazzi si confrontano con le
proprie convinzioni circa la vio-
lenza relazionale e s’impegnano
in un apprendimento operante,
tramite giochi di ruolo, contratti
comportamentali, videogiochi
interattivi, focus group ed altre
attività tese a produrre qualcosa
di concreto (laboratorio artistico
– poster – articolo a stampa ecc).
Se le circostanze sono mature,
gli studenti sono anche coinvol-
ti a lavorare su un proprio pro-
getto d’intervento, per cambia-
re la cultura dei coetanei circa
la VR. (Bollettini scolastici –
talk show
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ecc.). Un esempio di
programma cognitivo compor-
tamentale, teso a modificare, in
questo caso, lo stile pessimista
di reagire agli eventi (argo-
mento piuttosto contiguo a
quella della violenza), che è
stato realizzato nel nostro terri-
torio è il progetto Sviluppo
Sano. È stato realizzato in
forma sperimentale e parziale
nell’Istituto Comprensivo Dan-
te Alighieri di Pieris, negli anni
scolastici 2004/5 e 2005/6. Que-
sti programmi cognitivo-com-
portamentali possono essere
valutati nel loro impatto con
un pre test ed un post test som-
ministrato dopo 12 o più setti-
mane.
Per realizzare un intervento
serio, é necessario che politici,
dirigenti scolastici, genitori e
studenti, coinvolti nell’idea di
cambiare le regole sociali, lavo-
rino alla preparazione dell’in-
tervento educativo per un intero
anno scolastico. Sarebbe molto
utile, inoltre, individuare dei
mentori delle classi superiori o
studenti universitari
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, da forma-
re ai fini del progetto.
La parte educativa consiste in
una serie di lezioni tenute da
insegnanti e dallo staff di sup-
porto. Tale programma si può
articolare in un corso di un
giorno e mezzo per formare gli
educatori. Questo corso consi-
ste nella formazione degli
insegnanti motivati, nell’affi-
dare ai genitori un ruolo cru-
ciale e nel formare gli studenti
superiori che intendono farsi
mentori. Si tratta di una for-
mazione rivolta a formatori,
sul tema specifico della violen-
za relazionale, in modo che
l’intervento attinga al massi-
mo d’efficienza e di durata e di
disseminazione.
Esempio di organizzazione del
corso:
Venerdì p.m. presa di cono-
scenza dei dati
Sabato due corsi paralleli di
un giorno:
lavoro in gruppo per genito-
ri e studenti per sviluppare
strategie d’intervento
formazione degli studenti
superiori neo-mentori; che
implica la capacità di
raccontare storie
presentare giochi di ruolo
facilitare delle attività ma-
nuali
condurre gruppi di ragazzi
per capire cos’è la VR – cosa
fa la VR – come uscirne
Questo modello d’intervento si
sta disseminando negli USA,
seguendo quelle che la ricerca
indica come strategie di massi-
ma efficacia. Esso può ispirarci
ed integrarsi con le modulazioni
necessarie secondo i contesti, da
concordare con i docenti. Que-
sto modello può ovviamente
essere arricchito creativamente,
con l’impiego dei nuovi lin-
guaggi di comunicazione, come
ad esempio i video clip (i ragaz-
zi sono incoraggiati a fare gli
attori ed i registi) o con stru-
menti più radicati nella nostra
cultura, (come il teatro o il tea-
tro forum) o nell’esperienza del-
l’istituto scolastico.
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Il modello d’intervento nella
scuola sul tema della leadership
è quello che si avvale di incontri
dei ragazzi con figure di succes-
so in diversi campi, come sport,