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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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L’EVOLUZIONE DI UN PROGETTO
vita scolastica in generale, se
viene data loro l’opportunità di
esercitare un maggior protago-
nismo e se vengono valorizzate
le loro proposte o aiutati a tro-
vare soluzioni alternative qua-
lora le prime siano irrealizzabili.
Oggi molti docenti sono più
convinti che valga la pena di
considerare maggiormente le
aspirazioni e le proposte degli
studenti discutendone con loro
per aiutarli a trasformarle in
progetti realizzabili.
Gli studenti hanno sperimenta-
to forme nuove di collaborazio-
ne fra pari, nonché di partecipa-
zione alla vita scolastica e di
fruizione degli spazi assumen-
do anche la consapevolezza che
i limiti strutturali oggettivi non
inibiscono l’iniziativa, ma obbli-
gano ad inventare soluzioni al-
ternative che alla fine si rivelano
più funzionali e relativamente
migliori di quelle pensate in
prima battuta. Gli studenti peer
educators hanno dichiarato po-
sitiva, maturante, gratificante l’e-
sperienza fatta.
Docenti e studenti hanno speri-
mentato occasioni e modalità
relazionali più simmetriche e
meno complementari e hanno
potuto confrontarsi su temi
comuni.
Scuola e ASS hanno attuato una
collaborazione alla pari, molto
diversa dalle forme tradizionali
in cui l’Azienda offre servizi per
la scuola mantenendosene sepa-
rata. La collaborazione che si è
sviluppata e che ha rappresen-
tato un esperimento di servizio
integrato, è stata sicuramente
proficua per entrambe le parti
ed è valsa oltretutto ad appro-
fondire la reciproca conoscenza.
CRITICITÀ
Gli studenti hanno incontrato
costantemente difficoltà a coin-
volgere i loro compagni di altre
classi. La partecipazione dei
peer educators si è progressiva-
mente ridotta al termine di cia-
scuna annualità, in particolare
durante il secondo periodo del
2005- 2006. Ciò si può imputare
in parte a difficoltà di tipo scola-
stico legate sia agli esiti indivi-
duali nel profitto che a una
oggettiva situazione di calenda-
rio che ha visto una marcata dis-
continuità delle giornate effetti-
ve di lezione rispetto a un anno
scolastico normale (si pensi al
mese di aprile 2006 in cui, per
gli eventi elettorali, le giornate
di chiusura della scuola sono
state superiori a quelle di aper-
tura).
L’attuale ambiente scolastico
dell’Istituto, inteso come spazio
fisico, non offre molte possibili-
tà per attività diverse da quelle
strettamente necessarie all’atti-
vità didattica. Non è stato possi-
bile, ad esempio, riservare un
locale all’attività del progetto,
pur avvertendone una vitale
necessità. Ciò nonostante nell’I-
stituto si svolgono numerosi e
qualificati progetti in gran parte
finalizzati all’inclusione come il
Polo sportivo integrato per i
diversamente abili, l’accoglien-
za di alunni stranieri, il progetto
museo condotto con il metodo
cooperativo, progetti contro la
dispersione scolastica, il proget-
to accoglienza, progetti nell’am-
bito delle zona grigia del dis-
agio.
Il rapporto tra Istituzione scola-
stica e Azienda socio sanitaria,
affiancate nel progetto mediante
una stretta collaborazione all’in-
terno della vita scolastica, è sta-
to cadenzato da numerosi in-
contri di monitoraggio e di veri-
fica per cercare di andare avanti
con lo stesso passo. Obietti-
vamente non è facile per due
istituzioni con storie, modalità
organizzative, regole, linguaggi,
mandati diversi, lavorare insie-
me ad un progetto comune. Lo
sforzo per intrecciare e armoniz-
zare i diversi stili di approccio è
stato notevole, ma ritengo ne sia
valsa la pena. Non è come fare
accordi, convenzioni, o dichia-
razioni di collaborazione o sem-
plicemente chiedere l’adesione
a qualche progetto o attività,
dopo di che ciascuno prende la
sua strada e rientra nel proprio
territorio. In relazione ai risulta-
ti del progetto ritengo positiva
la collaborazione che si è instau-
rata tra le due istituzioni e sicu-
ramente valida l’esperienza fat-
ta, dalla quale emerge, tra l’al-
tro, che le istituzioni sociali do-
vrebbero migliorare la cono-
scenza reciproca e operare con
una maggiore integrazione e
sinergia fra loro per ottimizzare
i servizi ai cittadini.
PROSPETTIVE
I peer educators della fase speri-
mentale 2004-2006 sono in quin-
ta e guardano all’esame di Stato.
Noi vogliamo però che l’espe-
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